La Nuova Sardegna

I truffatori sessuali viaggiano su Facebook, allarme a Sassari

I truffatori sessuali viaggiano su Facebook, allarme a Sassari

Sempre di più gli uomini che cadono nella trappola virtuale. Spesso vengono ricattati da cyber bande

07 febbraio 2016
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SASSARI. Lavorano sui numeri, tanto prima o poi il pollo da spennare salta fuori. Rubano una serie di foto di ragazze carine, creano un album dove si vede la ragazza in situazioni assolutamente normali: con gli amici, in un locale, ma in luoghi non riconoscibili. Così si crea un’identità che non desta sospetti: la titolare del profilo è di bell’aspetto, non è affatto volgare, non è in pose sexy. Quando chiede l’amicizia a un uomo, è facile che la richiesta venga accolta. E a questo punto le ricattatrici via web possono cominciare a tessere la loro tela. Partono da un contatto e scandagliano tutto il suo elenco amicizie. Mandano richieste e all’inizio non parlano. Solo quando collezionano una quindicina di contatti che appartengono alla stessa ramificazione, buttano le esche. «Ciao come stai? Io mi chiamo Flora, ho tanti amici di Sassari, mi ha colpito il tuo profilo».

E in effetti, se si controllano i suoi contatti Fb, gli amici in comune saranno diversi. E questo è un modo per abbassare la soglia di diffidenza della vittima. Ricapitolando: carina, foto normali, amicizie in comune. Anche un nome e un cognome normali: Flora Paoletti (questo è uno degli ultimi nick falsi che hanno girato su Fb). La conversazione poi non è certo delle più entusiasmanti: «Sei sposato, hai figli, che lavoro fai ecc». In effetti tanto interessamento da una perfetta sconosciuta dovrebbe destare un po’ di perplessità. Ma nell’arco di cinque minuti di chat la richiesta esplicita arriva puntuale: «Ti piace il sesso? Hai una webcam?».

Se la risposta è affermativa, arriva la seconda fase: la ragazza rassicura sul fatto di non essere una paypal girl, cioè una donna che fa cyber-sesso a pagamento. E infatti non chiede di spostarsi su una chat privata o su un sito particolare. «Hai un profilo Skype? Sei solo? Accetta la mia richiesta di contatto e poi ci connettiamo». Prima di lanciarsi come un kamikaze, la vittima potenziale dovrebbe fermarsi un attimo, contare fino a 10 e porsi due domande: «Sono bello come Brad Pitt e ci sta che una ventenne carina mi chieda di fare sesso dopo 7 minuti di banale conversazione?». Secondo quesito: «Perché ogni volta che una mia domanda fa deragliare la chat su chiarimenti, la ragazza o fa finta di non aver letto o la sua sintassi italiana va in tilt?». Forse perché dietro quella identità fasulla ci sono donne dell’Est pronte a registrare la videochat erotica e ad usare quel filmato come arma di ricatto. Si parte da richieste di 1000 euro per non pubblicare il video: «Altrimenti lo metto su Youtube e lo invio alle tue amicizie».

La polizia ha una sfilza di denunce per ricatto ed estorsione. (lu.so.)

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