La Nuova Sardegna

Sardisti a lezione di indipendentismo corso

Sardisti a lezione di indipendentismo corso

Il governatore Simeoni atteso a Cagliari. Solinas: vogliamo far parte del progetto europeo dell’Efa

03 febbraio 2016
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CAGLIARI. Quale sarà la meta del primo viaggio all’estero del governatore della Corsica nazionalista e indipendente, liberata dal giogo di Parigi? La Sardegna, dove Gilles Simeoni sarà in visita ufficiale fra poche settimane. Perché proprio nell’isola gemella? «Perché vogliamo che la nostra recente vittoria alle Regionali contamini anche voi sardi». Ad annunciare il contatto è stato l’europarlamentare corso Francois Alfonsi, presidente a Bruxelles dell’Alleanza fra i popoli liberi dell’Europa. Ospite del Partito sardo d’Azione per «cominciare a stringere nuovi e più forti legami con i nostri fratelli», ha detto: «È arrivato il momento che le identità non siano più schiacciate dagli Stati, dai poteri economici forti trasversali e neanche dall’Europa delle burocrazie, dell’austerità e delle barriere». Per Alfonsi il segnale della riscossa è evidente: «La vittoria dei partiti indentitari e indipendentisti non solo da noi ma nella Catalogna e in Scozia conferma che in tutte le “nazioni senza Stato” c’è voglia di autodeterminazione e la gente vuole avere molto più peso nelle grandi scelte europee». L’European free alliance, la sigla è Efa, può contare da diverse legislature su 50 eurodeputati, nessun sardo, e su una rete di affiliazioni in 17 paesi europei e stavolta la Sardegna è presente proprio con il Psd’Az. Troppo stretti nelle solite alleanze politiche e casalinghe, fino a quando resteranno vicini al centrodestra, e soffocati dall’esuberanza delle forze sovraniste emergenti, i sardisti hanno capito che è arrivata l’ora di allargare gli orizzonti e bisogna farlo in fretta. «Il senso di questo incontro – ha detto Christian Solinas, segretario del Psd’Az – è riaffermare la vocazione internazionale del nostro messaggio. Il sardismo non è isolamento ma parte del grande movimento di libertà dei popoli che mira a ricostruire l’unità europea nel rispetto delle diversità storiche, culturali, sociali, ambientali e linguistiche». Come spesso accade anche questa volta i corsi sono stati più veloci dei sardi. «L’unità dei nazionalisti – ha sottolineato Alfonsi – è stata la nostra strategia vincente. L’auspicio è che anche la Sardegna segua la stessa strada». Sarà più difficile in un terra dove il dividersi sembra essere ancora l’unico comandamento rispettato anche fra le forze indipendentiste. «Vogliamo far parte di questo nuovo progetto europeo – ha detto Giovani Columbu, presidente del Psd’Az – e da oggi il nostro dialogo con gli altri popoli liberi sarà più fitto e costruttivo». A marzo una delegazione sardista parteciperà ad Ajaccio al meeting dell’Efa e prima è in programma una missione a Bruxelles. «È in Europa – ha concluso Solinas – che dobbiamo rivendicare i nostri diritti e andare oltre uno Stato, quello italiano, che continua a essere con noi arrogante e soffocante». (ua)

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