La Nuova Sardegna

la protesta

Il Sulcis blocca le strade: «Chiediamo certezze»

di Tamara Peddis
Il Sulcis blocca le strade: «Chiediamo certezze»

IGLESIAS. Strade bloccate, lunghe file di macchine, rallentamenti del traffico, striscioni e bandiere dei quattro mori sventolate da centinaia di manifestanti. È iniziata in questo modo ieri intorno...

02 febbraio 2016
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IGLESIAS. Strade bloccate, lunghe file di macchine, rallentamenti del traffico, striscioni e bandiere dei quattro mori sventolate da centinaia di manifestanti. È iniziata in questo modo ieri intorno alle 6.30 del mattino la mobilitazione del Sulcis Iglesiente, che sotto gli occhi attenti delle forze dell'ordine, ha visto gli ingressi delle principali vie di accesso al territorio, la statale 130 a Iglesias, la strada che collega Siliqua con Villamassargia, e il tratto Teulada- Sant'Anna Arresi, bloccate dai manifestanti che hanno presidiato per lunghe ore nelle strade e consegnato agli automobilisti trentamila volantini per far conoscere i motivi della protesta: contrastare la crisi economica e sociale del Sulcis Iglesiente con 37mila disoccupati su 138 mila abitanti, la preoccupazione dell'ex provincia Carbonia Iglesias con la maglia nera, a livello nazionale, sulla disoccupazione giovanile che sfiora il 74 per cento e la necessità di un intervento delle istituzioni per sbloccare le risorse del Piano Sulcis.

I promotori. A promuovere l'iniziativa sono stati la Cisl territoriale, Cisal, Fismic, il movimento partite iva, artigiani e commercianti, i pescatori, il movimento studenti figli della crisi, il movimento Sardegna zona franca, comitati e gruppi dei diversi settori della società civile e alcuni sindaci dell'unione dei comuni. Assenti i sindaci delle città di Carbonia e di Iglesias. Così come gli altri sindacati della Cgil e della Uil. «Sono stati invitati alle riunioni, ma non si sono presentati», spiega Fabio Enne, segretario territoriale della Cisl, che parla di una mobilitazione senza protagonisti e senza bandiere di colore politico.

Disagi sulle strade. Nella statale 130, si sono registrate lunghe file di macchine con molti disagi per gli automobilisti, tuttavia solidali con i manifestanti per i motivi della protesta. L'elicottero delle forze dell'ordine ha sorvolato per circa un'ora sui punti del presidio, ma nel complesso l'iniziativa si è svolta in maniera pacifica. Durante la manifestazione una donna di circa 50 anni, di Iglesias, rappresentante del comitato per la salute del Sulcis Iglesiente, ha accusato un malore con forti dolori al petto così è stata trasportata al pronto soccorso dell'ospedale Santa Barbara ed è stata tenuta sotto osservazione per tutto il giorno.

I manifestanti. Nel presidio sulla statale 130 c'era anche una donna in sedia a rotelle, moglie di un operaio di Carbonia, con un manifesto tra le mani per mostrare una scritta che sottolineava la voglia incontrastata di lottare per il lavoro. Camion, furgoni, pullman e macchine sono stati invitati a fermarsi, per leggere i volantini, gli striscioni e sentire l'urlo della protesta: “Lavoro, sviluppo e occupazione”.

Gli studenti. I più agguerriti sono stati gli studenti, oltre cinquanta nel blocco all'ingresso di Iglesias, stesi sulla strada, con grandi manifesti in vista e slogan urlati a squarciagola. Intorno alle 12.30 i presidi si sono sciolti ed è rimasto solo il blocco all'entrata di Villamassargia. I promotori della manifestazione assicurano che la mobilitazione continuerà fino a quando non otterranno delle risposte e anche nella giornata di oggi non si escludono iniziative di protesta.

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