La Nuova Sardegna

Il gestore: centro migranti in regola

di Salvatore Santoni
Il gestore: centro migranti in regola

L’uomo sentito in prefettura dopo la denuncia della commissione diritti umani

02 febbraio 2016
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SASSARI. «La prefettura ha detto di fregarmene di quello che è successo, che contano i documenti presentati a loro. E noi al centro abbiamo fatto le cose in regola». Parola di Francesco Sanna, uno dei gestori del centro di accoglienza per migranti di Sassari ex Caravel, visitato domenica mattina dalla commissione parlamentare per la tutela dei diritti umani. All’indomani della bufera sollevata dalla visita del senatore Luigi Manconi – il presidente della commissione – qualcosa si è mosso ma le bocche restano cucite. Come alla prefettura di Sassari, dove preferiscono non parlare per ovvie ragioni. Pare che prima vogliano capire la situazione e attendono il referto ufficiale della visita sassarese del senatore. Quello che non dicono in prefettura lo raccontano però direttamente i gestori del centro di Predda Niedda finito sotto la lente della commissione parlamentare.

Stand by. In attesa di accertamenti, i gestori – è la famiglia Sanna, che sta al timone della 4esse Srl – si difendono e rispediscono al mittente le critiche. «Dalla prefettura – riprende Francesco Sanna – mi hanno tranquillizzato dicendo che attendono di avere una lettera da parte del senatore Luigi Manconi perché fino a ora si tratta di una notizia uscita sui giornali ma non è niente di ufficiale».

La struttura. L’ex Caravel, o meglio quello che ne rimane, fa paura solo a guardarlo dall’esterno. Poi una volta entrati all’interno la situazione non migliora di molto. E quando a notarlo è la commissione per la tutela dei diritti umani la cosa si fa seria. Secondo i gestori la cosa non è grave. «Se la struttura all’esterno sembra un rudere – continua il giovane 32enne – alla prefettura non interessa perché si preoccupano soltanto dell’interno».

Detto in altri termini, la famiglia Sanna si sente a posto con la coscienza e anche con la documentazione. Anzi, all’ex Caravel ci sono pure rimasti male perché per la conduzione del centro si aspettavano critiche ma anche qualche complimento.

La Pec. Nel frattempo, la prefettura ha avviato un procedimento per l’acquisizione di alcuni documenti. «Stamattina presto (ieri per chi legge, ndr) – continua l’imprenditore – mi hanno inviato una Pec e mi hanno chiamato molto presto per farmi portare i documenti in ufficio. Cosa che ho fatto. Si sono concentrati sul fatto dell’assistenza medica e ho fornito il contatto del medico di base con il quale ho fatto una convenzione e ho fornito anche le bollette dell’energia elettrica per dimostrare che i consumi delle stufe ci sono e quindi i locali sono riscaldati. In prefettura sapevano già tutto tra l’altro».

La denuncia. La 4esse non è l’unica società che gestisce centri di accoglienza nel Sassarese. E soprattutto, non è l’unica ad aver avuto incidenti di percorso. Ne sono convinti i gestori dell’ex Caravel, che ora chiedono a gran voce che vengano ispezionati anche tutti gli altri centri della provincia di Sassari. «Io credo – dice Sanna – che la commissione parlamentare e il senatore Manconi debbano andare a vedere anche molti altri centri d’accoglienza di Sassari e anche di Porto Torres. Posso assicurare che ci sono situazione davvero al limite che meriterebbero l’attenzione delle autorità preposte ai controlli».

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