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Da San Teodoro a Budoni I sindaci: «No a Sassari»

Da San Teodoro a Budoni I sindaci: «No a Sassari»

SASSARI. Hanno condotto lunghe battaglie per anni per affrancarsi da Nuoro e sposare Olbia. Ci sono riusciti, insieme hanno dato vita alla provincia del nordest, ma ora quella scelta di 15 anni fa li...

24 gennaio 2016
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SASSARI. Hanno condotto lunghe battaglie per anni per affrancarsi da Nuoro e sposare Olbia. Ci sono riusciti, insieme hanno dato vita alla provincia del nordest, ma ora quella scelta di 15 anni fa li costringe a seguire la Gallura sotto Sassari. Un epilogo che mai avrebbero immaginato. Anche perché erano state le popolazioni di Budoni e San Teodoro, enclave galluresi in provincia di Nuoro fino al 2001, a optare per Olbia. Ora i sindaci dei due centri costieri, 5mila abitanti ognuno, masticano amaro per la decisione della Regione e si dicono pronti a dare battaglia. «Sono molto amareggiato – afferma Domenico Mannironi, sindaco di San Teodoro –. Contro la Gallura è in corso un vero e proprio gioco al massacro. Noi ci sentiamo galluresi a tutti gli effetti, abbiamo lottato per passare con Olbia e ora trovarci sotto Sassari è molto pesante. Nulla contro la città, ci mancherebbe, ma non posso negare di avere un certo timore. Sono stato per 5 anni consigliere provinciale nella prima consiliatura di Olbia Tempio e ricordo quanti problemi vi fossero con la provincia madre per la ripartizione dei beni. Ho paura che possano ripetersi situazioni di questo tipo». Mannironi di quella provincia di Olbia si sente una sorta di «padre costituente: ebbi il mandato di tutto il paese con circa 1500 voti per difendere il territorio e la scelta di aderirvi. Ed è da quello che dobbiamo ripartire. In questo momento ciò che conta è stare insieme, tutti i 26 comuni della Gallura dalla stessa parte. Solo uniti possiamo fare sentire la nostra voce. Anche se alla fine il nostro destino lo decide sempre Cagliari. Lo si è visto con l’emendamento di Giuseppe Meloni, che purtroppo è stato respinto». Nei prossimi giorni Mannironi deciderà con la sua amministrazione una posizione ufficiale sulle riforma degli enti locali.

A nche il sindaco di Budoni, Giuseppe Porcheddu, è in fibrillazione. Anche per lui la Gallura è una scelta irreversibile, ma trovarsi sotto Sassari è uno scenario che non era mai stato preso in considerazione. «Sono sbigottito. La Regione poteva trovare soluzioni diverse, tenere conto dell’unica realtà che meritava l’autonomia, ma ha preferito fare altre scelte. Per noi molto penalizzanti, anche perché ora il nostro riferimento non sarà più Nuoro ma Sassari. Dalla prefettura alla camera di commercio». Porcheddu, come il suo collega di San Teodoro, mette al primo posto l’unità della Gallura, ma pensa anche di consultare i suoi concittadini sulla nuova geografia decisa dalla Regione. «Dicono sia una situazione transitoria, ma per ora è stato deciso così. E questo mette un po’ di paura. Per vent'anni il consiglio comunale si è espresso all'unanimità per aderire alla provincia della Gallura. Ecco perché sto pensando di indire un referendum. Su un tema così importante voglio sentire cosa ne pensa la popolazione di Budoni». (al.pi.)

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