La Nuova Sardegna

Morto a Lipsia, nuovi dubbi La polizia tedesca indaga

di Daniela Scano
Morto a Lipsia, nuovi dubbi La polizia tedesca indaga

Il corpo di Antonio Soddu, di Sorso, non ha segni evidenti di violenza Gli agenti che conducono l’inchiesta: «Ma non può essere escluso il delitto»

31 dicembre 2015
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SORSO. Al momento c’è una sola certezza: Antonio Soddu, 47 anni, originario di Sorso, la mattina del 1 dicembre è stato trovato morto ai margini di un campo nella Penckstrasse a Lipsia dove gestiva un bar insieme con il fratello Marco. Sul corpo, privo di documenti, non c’erano segni esteriori che facessero pensare a una morte violenta. Tutto il resto è avvolto in una nebbia che giorno dopo giorno assume i contorni di un giallo. Troppi elementi, in questa vicenda, fanno pensare a un mistero irrisolto. La sorella Barbara, che il 3 dicembre è andata in Germania, afferma che il fratello è morto a causa di un malore. Il cadavere, sempre stando al racconto della donna e del fratello Marco, è stato sottoposto a ben due autopsie. Tutto chiaro quindi?

Invece no: che le circostanze di questa morte suscitino sospetti emerge anche dal fatto che il 18 dicembre, quindi più di due settimane dopo il primo esame autoptico, la polizia giudiziaria tedesca ha lanciato un appello agli eventuali testimoni attraverso i siti dei giornali Bild e Leipziger Volkszeitung.

Le domande e la urgenza con cui si attendono le risposte fanno ritenere che gli investigatori di Lipsia stiano cercando qualcosa che non dovrebbero cercare se Antonello (come lo chiamavano i familiari e gli amici) Soddu fosse morto per cause naturali. Oppure, è la seconda ipotesi, prima o dopo la sua morte l’uomo è stato abbandonato al suo destino da qualcuno che non ha chiamato i soccorsi o non ha avvertito le autorità.

Prima di lanciare il suo appello attraverso il sito online del Bild, la portavoce della polizia Katharina Geyer ha affermato che «non può essere escluso un delitto». Più diplomatica ma non esaustiva la risposta del console onorario di Lipsia che ieri, contattato al telefono, ha risposto «non è certo che sia stato un delitto, comunque non sono autorizzato a dare risposte in merito». Risposte che neppure l’ambasciata italiana a Berlino ha ritenuto di dover fornire. Stringata la risposta della Farnesina: «La nostra ambasciata a Berlino insieme alle autorità tedesche sta seguendo il caso e sta fornendo tutta l’assistenza necessaria alla famiglia».

Il corpo di Antonello Soddu sarà traslato in Sardegna, dove saranno celebrati i funerali, il prossimo 4 gennaio: trentaquattro giorni dopo la sua morte.

Antonello Soddu era un barista. Dopo la partenza da Sorso aveva vissuto qualche anno a Torino ma negli ultimi tempi si era trasferito a Lipsia dove insieme al fratello gestiva il “Mega Bar”, in via Gohliser: un locale molto frequentato. Il bar era affollato anche la notte tra il 30 novembre e il 1 dicembre, perché gli avventori stavano seguendo una partita di calcio.

Stando agli accertamenti della polizia, era già molto tardi quando Soddu ha chiuso il locale e si è avviato a piedi verso casa. Il suo corpo è stato trovato nelle prime ore del mattino in un campo che non si trova sulla strada del suo appartamento, ma in una località chiamata Heiterblick. Come ci è arrivato? E con chi? E perché, diciotto giorni dopo la sua morte, la polizia chiede informazioni a possibili testimoni sostenendo, come riportano tutti i giornali online, che non sia chiaro che si tratti di un reato?

Sono domande alle quali darà risposta l’inchiesta. Nel frattempo, lunedì prossimo Antonello Soddu viene riportato a casa per l’ultimo saluto.

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