La Nuova Sardegna

Regione, buco nella spesa sanitaria: spariscono i ticket e scende l’Irpef, salirà l’Irap

di Umberto Aime
Francesco Pigliaru, presidente della Regione
Francesco Pigliaru, presidente della Regione

La maggioranza cambia ancora ricetta per recuperare i 400 milioni di buco. Pagherà di più solo chi ha un reddito sopra i 28mila euro

18 dicembre 2015
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CAGLIARI. La paura di passare alla storia come «il governo delle tasse», mentre sulla terra ferma l’amico Renzi annuncia solo sconti, è servita eccome al centrosinistra per riprendere e stravolgere il piano finanziario destinato a coprire l’ennesimo buco della sanità: 400 milioni. Dopo un lungo e appassionato vertice di maggioranza, è saltata dal cilindro la soluzione alternativa salutata con entusiasmo («è un capolavoro del centrosinistra») dai partiti della maggioranza, immediati nel sottolineare anche: «L’ipotesi è stata raggiunta in pieno accordo con la Giunta» e sarà in sette mosse. Con queste sottolineature: «Abbiamo fatto qualcosa di sinistra», «È stato il più bel vertice di maggioranza» e infine quello dell’assessore Raffaele Paci: «È stato duro, ma siamo soddisfatti».

La prima mossa/Niente ticket. Non ci saranno nè subito e neanche nel 2016 i balzelli sui farmaci e sulle ricette. C’era un ipotesi di 0.50 centesimi a confezione e fino a due euro per ciascuna prescrizione ma è stata accantonata, nonostante garantisse un gettito intorno ai 27 milioni. Il centrosinistra ha deciso: niente ticket.

La seconda/Irpef rivoluzionata. L’addizionale regionale aumenterà solo per le fasce di reddito più alte (quelle dai 28mila euro in su), mentre per le altre (fino a 28 mila) addirittura scenderà. Ancora più nel dettaglio. Per i redditi sotto i 15mila euro dovrebbe essere persino più bassa dell’attuale 1,23 per cento, e arrivare sotto all’uno per cento e comunque questa fascia era stata già esentata da qualsiasi possibile aumento. Per i redditi dai 15mila ai 28mila non dovrebbe superare l’1,25, dunque restare quella attuale, mentre nell’ipotesi della Giunta (da cui la maggioranza è partita) saliva fino al 2,7 per cento. Per i redditi tra i 28mila e i 55mila euro e anche oltre i 55mila salirà ma non certo fino ai picchi proposti dall’assessorato al Bilancio (3,10 e 3,33 per cento) e comunque anche questi contribuenti avranno più di un beneficio dagli sconti concessi alle altre due fasce. Cioè, in soldoni, sarà solo chi sta meglio a caricarsi sulle spalle il debito degli ospedali. Però non sarà da solo – leggere il punto tre – in un’operazione destinata a durare tre anni o forse solo due e che dal 2016 dovrebbe portare nelle casse della Regione un gettito extra non più di 210 milioni (ipotizzato dalla Giunta) ma intorno ai 100 milioni.

La terza/Irap ritoccata. Anche le imprese parteciperanno alla colletta obbligatoria per la sanità malata e lo faranno caricandosi sulle spalle un leggero aumento dell’Irap (è l’imposta sulle produzioni) che invece a febbraio era stata ridotta definitivamente del 25 per cento con l’obiettivo di far crescere gli investimenti. Da questo extra – tra l’altro pare obbligatorio per ragioni di «giustizia sociale» a favore di chi ha in tasca solo lo stipendio o la pensione e non certo gli utili d’impresa – dovrebbero arrivare 47 milioni.

La quarta/Conti asciugati. Senza incidere sulle poste di bilancio destinate alla lotta contro le povertà, al trasferimenti verso i Comuni e alla cultura in generale, la Giunta asciugherà di altri 15 milioni (oltre i 60 già messi nel conto) la Finanziaria 2016, per destinare «tutto quanto risparmieremo» proprio a ripianare la sanità.

La quinta/Debito Asl. Quello accumulato dalle undici aziende sanitarie - «L’abbiamo ricevuto in eredità dal centrodestra e noi con coraggio vogliamo azzerarlo senza continuare a mascherarlo con trucchi contabili come hanno fatto altri», dice da sempre la maggioranza) e quelli inferiori che potrebbero arrivare nel prossimo triennio 2016-2018 saranno spalmati in quattro anni e non più in tre. Quei dodici mesi in più permetteranno alla Regione di recuperare una sessantina di milioni ogni anno per compensare la manovra sull’addizionale Irpef. «Manovra che non sarà certo più una stangata», ha sottolineato la maggioranza alla fine del vertice senza nascondere l’evidente entusiasmo.

La sesta/Il piano di rientro. Oggi la Giunta presenterà il piano di rientro della sanità che, come annunciato, dovrebbe garantire in tre anni (2016-2018) 328 milioni di risparmi. Ma serve subito una precisazione: il piano, destinato a incidere sui costi di gestione delle Asl e la spesa farmaceutica, non va confuso con la manovra con al centro invece Irpef, ’Irap e il resto. Sono due interventi paralleli e che dovranno viaggiare assieme fino a quando la sanità non ritornerà a regime.

La settima/I tempi. L’alternativa licenziata dall vertice sarà ora messa a punto dalla Giunta e martedì prossimo votata dal Consiglio regionale.

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