La Nuova Sardegna

TERTENIA»PAURA SUL RIO SA BRECCA

TERTENIA. Vivi per miracolo. Due operai dell’Enel sono sfuggiti alla furia della piena. Il rio Sa Brecca ha ingoiato il Volkswagen Caddy su cui viaggiavano. Il furgonicino passava su un ponticello...

08 dicembre 2015
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TERTENIA. Vivi per miracolo. Due operai dell’Enel sono sfuggiti alla furia della piena. Il rio Sa Brecca ha ingoiato il Volkswagen Caddy su cui viaggiavano. Il furgonicino passava su un ponticello di cemento, ma la piena improvvisa ha ingoiato l’auto. I due sono usciti dal mezzo a fatica. Uno è stato trascinato per oltre cento metri dalla furia delle acque. Si è messo in salvo solo grazie alla sua prontezza di riflessi. L’altro si è aggrappato da subito alle canne accanto all’argine del fiume che le piogge avevano trasformato in un torrente gonfio e furioso. Momenti di terrore in cui i due tecnici hanno rischiato di venire sopraffatti dalla furia delle acque del rio che le piogge avevano trasformato in una massa imponente d’acqua. Intorno alle 4, due operai dell'Enel, che facevano capo all’Unità operativa di Tortoli, Alessandro Pili, 32 anni, di Villaputzu, e Stefano Satta, 39 anni, originario di Mamoiada, ma residente a Tortolì, sono stati ritrovati dai vigili del fuoco della squadra Saf (Speleo alpino fluviale) del comando provinciale di Nuoro, e dai loro colleghi dei distaccamenti permanenti di Tortolì e Lanusei. Stefano Satta (caposquadra) è riuscito a saltare fuori quasi subito dall’auto che veniva trascinata via dalla forte corrente del Rio Sa Brecca – che nasce nella zona del Monte Ferru e si arricchisce di alcuni piccoli affluenti nello scendere a valle e poi finire nella zona di Foxi Manna, nella marina di Sarrala – tenendosi ad alcune grosse canne.

Alessandro Pili è stato spinto verso la foce del fiume. Per entrambi, come hanno poi spiegato ai soccorritori e anche ad alcuni colleghi con i quali hanno parlato, è stata una nottata di terrore. Che si è conclusa fortunamente in modo positivo. Alessandro Pili, mentre veniva trascinato verso la foce, in mare, ha bevuto anche acqua.

A dare l'allarme al 115 dei vigili del fuoco, altri operai di una squadra di un'impresa che effettua dei lavori per l'Enel. Per riuscire a raggiungere nella maniera più rapida possibile la zona dove il furgoncino era stato trascinato via dalla forza terribile delle acque e cercare di ritrovare quanto prima i due operai Enel dell'Unità operativa di Tortolì, è stato richiesto anche l'intervento dei carabinieri della stazione e della compagnia di Jerzu – tutti coordinati dal capitano Luigi Merola – che conoscono bene la zona di Sarrala.

Stefano Satta è stato ritrovato quasi subito, da una squadra dei vigili del fuoco del Saf, mentre Alessandro Pili è stato recuperato più tardi. Inizialmente si era sparsa la voce che quest’ultimo fosse finito in mare, trascinato dalla furia delle acque limacciose del Rio Sa Brecca.

Per entrambi si parla di un principio di ipotermia. Stefano Satta è stato visitato dai medici dell'ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei.

Anche Alessandro Pili è stato portato in ospedale e ricoverato, sotto choc, e in stato di ipotermia. Le condizioni dei due tecnici non preoccupano i medici.

Il furgoncino di servizio con il quale i due operai dell'Enel avevano raggiunto la zona della marina di Sarrala, dove erano continue segnalazioni di black-out dovuti al nubifragio, è stato in seguito recuperato dai vigili del fuoco. Il mezzo di lavoro è stato trasportato dalla forza delle acque fino a una quarantina di metri dalla foce del fiume. (l.cu.)

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