La Nuova Sardegna

Sanità, Arru difende le sue riforme

Sanità, Arru difende le sue riforme

L’assessore replica a centrodestra e sindacati sull’ipotesi ticket sui farmaci

06 dicembre 2015
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CAGLIARI. Luigi Arru all’attacco del centrodestra. L’assessore alla Salute replica alla pioggia di accuse che gli sono piovute addosso nelle ultime 48 ore sulla possibilità di introdurre i ticket sui farmaci per ripianare il buco della sanità. Lo fa via Facebook. Un lungo post in cui chiama in causa innanzitutto l’opposizione, ma indirettamente replica anche ai sindacati, tutti uniti nel bocciare l’ipotesi ticket. «I disturbi della memoria su fatti della sanità in Sardegna si stanno diffondendo rapidamente tra i banchi della minoranza in consiglio regionale – scrive Luigi Arru sul suo profilo –, comportandosi come una malattia infettiva, il che vuole dire che sono molto contagiosi. Ancor più preoccupante è se una memoria che non funziona molto bene venga utilizzata in maniera selettiva, ricordando solo quel che è più piacevole per le proprie opinioni». Come dire: se il buco nella sanità c’è, la colpa è (anche) di chi ha governato la Regione fino a due anni fa. L’assessore, dunque, con un unico messaggio risponde ai vari Cappellacci, Pittalis, Locci, Dedoni che il giorno prima avevano attaccato l’operato della giunta. «Pigliaru vuole rimettere le mani nelle tasche dei sardi», aveva dichiarato l’ex governatore forzista. Subito imitato dal capogruppo degli azzurri. «Pigliaru è peggio di Soru: con lui la salute è il nuovo lusso da tassare». Una serie di attacchi che hanno unito l’intera opposizione, fino a Riformatori, Fratelli d’Italia e sardisti. A cui però Arru ha voluto dare un’unica risposta. Su Facebook.

«Il nostro obiettivo di mandato – replica l’assessore – è quello di migliorare il sistema sanitario con uso di indicatori trasparenti a disposizione di tutti i sardi, non con la narrativa delle dichiarazioni dell'eccellenza, ma con forte responsabilità verso tutti i cittadini, sia dei malati, dei poveri, ma anche verso coloro che non trovano lavoro e che pretendono trasporti, istruzione, cultura».

Messaggio per la minoranza di centrodestra, ma anche indirettamente anche per i sindacati, che, uniti, hanno stroncato l’ipotesi di ricorrere ai ticket per ridurre il disavanzo della sanità isolana, pari a 400 milioni. «Aumentare i costi a carico dei cittadini – è l’opinione delle segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil – è una scorciatoia che di per sè non pone rimedio alle gestioni inadeguate, costose e poco omogenee dei servizi offerti in questi anni dalle aziende sanitarie. Per fare fronte al profondo rosso della sanità bisognerebbe investire in reti, ricerca e personale, con criteri definiti e un monitoraggio costante».

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