La Nuova Sardegna

Budoni, bonus di 500 euro ai bar che non le hanno

Giuseppe Porcheddu
Giuseppe Porcheddu

La crociata del sindaco contro le slot machine e il gioco di azzardo

03 dicembre 2015
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BUDONI. È un segnale, un tentativo di smuovere le coscienze. Perché è chiaro che 500 euro non cambiano la vita, soprattutto quando puoi guadagnarne molti di più in poco tempo. Giuseppe Porcheddu, sindaco di Budoni, lo sa bene. Nel suo Comune, 5060 abitanti, c’è il doppio di slot machine rispetto alla media regionale, 4 macchinette ogni 1000 abitanti. Un dato alto, che spinge il sindaco ad andare vanti nella sua battaglia morale.

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«Sino a quando sarò primo cittadino destinerò il contributo di 500 euro, una tantum, ai titolari di bar che decideranno di disfarsi delle macchinette. O a chi, aprendo una nuova attività, deciderà di non installarne neppure una». Un gesto poco più che simbolico, ammette il sindaco «perché naturalmente non abbiamo le risorse sufficienti per compensare quello che si guadagna attraverso le slot. La nostra è una battaglia contro lo Stato, che dalle macchinette incassa tanti soldi ma fa finta di non rendersi conto che ne spende molti più per curare le persone che di gioco si ammalano».

Una emergenza a livello nazionale, con centri appositi istituti presso le Asl: «Una contraddizione – sottolinea il sindaco di Budoni – ma soprattutto fondata su una scelta eticamente riprovevole. Non si può restare indifferenti di fronte a chi gioca e si rovina la vita, trascinando con sé la famiglia, spesso bambini ancora piccoli».

Per questo Porcheddu ripropone il bonus «con l’obiettivo di smuovere il più alto numero di coscienze possibile». Nel frattempo continua a girare alla larga dai bar dotati di slot: «È una questione di principio – spiega –. È impossibile bendarsi gli occhi di fronte ai drammi umani, di chi si rovina tentando la fortuna o spende il poco che ha. E poi magari bussa alla porta del Comune per chiedere aiuto». (si.sa.)

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