La Nuova Sardegna

Sassari, allo Scientifico lavori in stallo

di Andrea Massidda
Sassari, allo Scientifico lavori in stallo

La ditta si è fermata: la Provincia non paga da oltre un anno. A Muros niente soldi per le Elementari

30 novembre 2015
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SASSARI. Il principale corridoio della scuola interrotto da un cantiere infinito perché la ditta che dovrebbe eseguire i lavori è da più di un anno che non vede un centesimo dalla Provincia. La quale – a sua volta – attende quei soldi dalla Regione. Succede all’interno del liceo scientifico Spano, a Sassari, dove dall’ormai lontano ottobre del 2014 alunni e professori per passare da una parte all'altra dell'istituto sono costretti a utilizzare il “ponte” del primo piano. «A gennaio scorso l’impresa ci ha comunicato da un giorno all’altro che avrebbe bloccato tutto perché si era stancata di anticipare il denaro per pagare gli operai e il materiale, mentre dalla Provincia ci ha spiegato che da parte loro non ricevevano soldi sufficienti dalla Regione», racconta la preside Maria Paola Curreli, ancora sfinita dallo scaricabarile. È probabilmente l’esempio più eclatante dello stato dell’edilizia scolastica nel Nord Ovest della Sardegna. Un caso estremo, certo, ma non l’unico a lasciare a bocca aperta. Perché, tanto per fare un altro esempio, a Muros, cioè a pochi chilometri dal capoluogo, il giorno prima del suono dell’esordio in classe il sindaco Gesuino Scano si era visto costretto a cambiare la sede delle scuole elementari intercomunali (sono frequentate anche dai bambini di Cargeghe) in quanto da più di un anno lo stabile versava in condizioni precarie. Nel dettaglio, ci si era accorti che sulle pareti dell’istituto le crepe erano più estese del solito e che lungo il pavimento era apparso persino un anomalo dislivello di qualche centimetro. Troppo pericoloso. «Francamente – ammette il primo cittadino Gesuino Scano – non me la sono sentita di mandare studenti e docenti in quella struttura a rischio crollo e siccome ancora dalla Regione non è arrivato nulla sono andato io a Cagliari per proporre all’assessorato alla Pubblica istruzione che quei 120mila euro promessi a questo punto siano destinati alla scuola che ospita i ragazzi adesso». Per l’altra struttura, quella abbandonata all’inizio dell’anno scolastico, si aspetteranno tempi migliori. «E quando ci saranno risorse – conclude Scano – la riqualificheremo per utilizzarla magari a scopi culturali».

Ci sono però anche buone notizie. Al liceo classico “Azuni” di Sassari, dove tempo fa una controsoffittatura rischiava di crollare, tutto è stato ripristinato velocemente. E anche Carlo Sotgiu, sindaco di Ploaghe, che a settembre aveva ritenuto più prudente trasferire gli alunni della scuola media nell'edificio che ospita le elementari, racconta che il problema con la Regione è stato sostanzialmente risolto. Di più: «Ai soldi che erano necessari per la ristrutturazione – precisa – con soddisfazione – si sono aggiunti quelli del progetto Iscola, per un totale di circa 500mila euro,. Ora dobbiamo mettere a lavoro i progettisti e aprire i cantieri prima possibile».

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