La Nuova Sardegna

Commercio, cresce l’abusivismo

Commercio, cresce l’abusivismo

Cicalò: «Tre miliardi sottratti al fisco». In aumento anche furti e contraffazione

26 novembre 2015
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Ai commercianti sardi fanno più paura gli abusivi dei ladri. È quanto emerge da una indagine sulla criminalità realizzata da Confcommercio. Un’analisi del fenomeno da cui viene fuori una Sardegna che soffre meno il problema della sicurezza rispetto al resto d’Italia. Infatti, mentre a livello nazionale i commercianti che lamentano un peggioramento dei livelli di sicurezza per la loro attività sono il 32 per cento, nell’isola sono esattamente la metà: il 16. Ma per la maggior parte dei sardi nulla è cambiato rispetto al 2014, mentre solo per il 5 per cento sono stati fatti passi avanti.

I crimini. Quanto ai crimini, nell’isola l’abusivismo cresce più dei furti. A livello nazionale il 57 per cento dei commercianti ha percepito negli ultimi 12 mesi una crescita delle ruberie, seguite da abusivismo, contraffazione, rapine, tangenti negli appalti, usura ed estorsione. In Sardegna la graduatoria dei crimini percepiti, anche se con percentuali tutte molto più basse, è la medesima, con un’inversione tra primo e secondo posto.

Abusivismo. Per gli esercenti isolani il problema maggiore è l’abusivismo (anche se “solo” per il 47 per cento), seguito dai furti, che si attestano al 44. Un dato che viene confermato anche quando si parla delle maggiori problematiche del territorio. Il 68 per cento degli imprenditori sardi - contro il 57 di media nazionale - indica proprio la presenza di venditori abusivi, seguiti dai nomadi e dai negozi sfitti.

Concorrenza sleale. «L'abusivismo è il problema che maggiormente affligge la Sardegna, che nei settori del commercio, turismo, trasporti e servizi incide per tre miliardi di euro – conferma il presidente Agostino Cicalò –. Tre miliardi che vengono sottratti al fisco. È un problema con il quale tutti i nostri settori si confrontano: si tratta di concorrenza sleale che danneggia tutta l’economia».

Le esperienze. Paura, però, non significa avere subito minacce o intimidazioni. L’esperienza diretta o indiretta con la criminalità nell’isola viene denunciata da appena il 6 per cento degli intervistati, contro una media nazionale del 16.

Misure. Ecco perché in Sardegna risulta più basso anche il ricorso alle misure cautelative per proteggersi dai fenomeni criminali: solo il 58 per cento si è dotato di telecamera, assicurazione o vigilanza privata. A livello nazionale è il 76: tre se esercenti su quattro ha scelto di tutelarsi contro la criminalità.

Forze dell’ordine. Per risolvere il problema sicurezza le iniziative più efficaci sono la certezza della pena e la maggior presenza sul territorio delle forze dell’ordine, anche se con percentuali più basse della media nazionale, mentre è leggermente più alta rispetto al resto della penisola la quota di chi considera la maggiore collaborazione con le forze dell’ordine come una delle iniziative più efficaci per la sicurezza della propria attività.

Leggi. In linea con il resto d’Italia è invece il giudizio sulle leggi che contrastano la criminalità: anche per la schiacciante maggioranza dei sardi sono poco o per nulla efficaci. (al.pi.)

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative