Tradurre scrittori, incontro a Sassari
Michael Uras, Marc Porcu e Miguel Bonnefoy protagonisti di un seminario
15 novembre 2015
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SASSARI. Gli scrittori Michael Uras, Marc Porcu e Miguel Bonnefoy sono stati ospiti venerdì del Dipartimento di scienze umanistiche e sociali dell'Università di Sassari per partecipare al seminario organizzato da Lorenzo Devilla sulla ricezione e traduzione degli scrittori sardi in Francia e, più in generale, sul rapporto tra plurilinguismo/pluriculturalismo e scrittura, scrittura e identità multiple. Michael Uras, giovane scrittore francese di origine sarda, è autore di "Chercher Proust", tradotto in Italia dall'editore Voland ("Io e Proust"). Il suo secondo romanzo, "Nos souvenirs flottent dans une mare poisseuse" (2014), è una autofiction.
Il protagonista, Jacques, evoca i ricordi d'infanzia e i viaggi in Sardegna. Nel suo intervento Uras si è quindi soffermato sull'impatto della Sardegna e delle origini sarde sulla sua scrittura, sulla “musique sarde”, nel senso di riferimento a questa terra lontana, che risuona nei suoi romanzi. Marc Porcu, poeta e traduttore francese di Sergio Atzeni, ma anche di altri sardi come Marrocu, Soriga e Abate, ha fatto invece emergere il filo che lega la ricerca dell'identità nell'opera di Atzeni e la ricerca della sua identità, a partire da un antenato mitico, il nonno Ciu Grillu, pescatore di Sant'Antioco, il cui mare diventa quasi un trait d'union con l'autore dell romanzo "Apologo del giudice bandito". Ciu Grillu ha peraltro combattuto al fianco di Emilio Lussu durante la Prima guerra mondiale. La sua vicenda riecheggia nella raccolta di poesie "Le cri de l'aube" (L'urlo dell'alba, 2012), tradotto per la Cuec da Giovanni Dettori.
Infine, la conferenza di Miguel Bonnefoy, giovane scrittore franco-venezuelano, ha messo in luce lo stretto legame dello scrittore con il Sudamerica, con il realismo magico di scrittori quali Alejo Carpentier, e con la lingua spagnola.
