La Nuova Sardegna

Un anno fa il sì dell’assemblea dell’Anci

di Silvia Sanna
Un anno fa il sì dell’assemblea dell’Anci

Il presidente Scano: «La linea della giunta è chiara. Ma deve far funzionare le Unioni dei Comuni»

10 novembre 2015
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SASSARI. Un anno fa, assemblea dell’Anci. Duecento sindaci in platea e quasi duecento mani alzate. C’è da dire si o no alle linee guida della riforma enti locali: nel testo c’è scritto, tra le varie cose, che in Sardegna si farà una sola città metropolitana e sarà Cagliari. I sindaci approvano, anche quasi tutti quelli del Sassarese presenti in sala: il testo va in Regione con la benedizione dell’Anci. Il presidente Pier Sandro Scano dodici mesi dopo ricorda quella giornata: «Non ci si soffermò molto sulla questione, sembrava normale che Cagliari diventasse città metropolitana. Soltanto un sindaco disse che quella storia non lo convinceva, era Franco Cuccureddu di Castelsardo. La polemica, lo “scontro” tra Nord e Sud dell’isola, è scoppiato poche settimane fa». Una spaccatura che preoccupa molto l’associazione dei Comuni: «Se una parte della Sardegna si sentisse mortificata e umiliata, credo che il percorso dell’autonomia sarda, l’iter delle riforme, sarebbe ostacolato. Per questo bisogna ricordare che la stella polare deve essere l’unità fra i Comuni dell’isola, fra Nord e Sud, fra grandi e piccoli centri». Che fare allora? Pier Sandro Scano invita ad allargare il discorso: «Ora il dibattito si sta concentrando sulla città metropolitana, quante farne e dove. Ma nella riforma ci sono altri contenuti fondamentali. Come le Unioni dei Comuni: l’obiettivo è farli lavorare insieme per lo sviluppo del territorio, gestendo in sinergia una serie di funzioni. A livello nazionale c’è già un accordo tra Anci e Governo per posticipare di 6 mesi l'avvio della gestione associata e per ridurre a 3 le funzioni assegnate alle Unioni dei Comuni». Il presidente dell’Anci invita la giunta a non sottovalutare questa la possibilità: «La nostra legge potrebbe essere approvata a dicembre, prima della definizione di un quadro chiaro sulle funzioni dei nuovi organismi territoriali». Niente fretta, dunque, sulla legge nel suo complesso. Anche se, sostiene Scano, sul tema oggetto di discussione la linea sembra già definita: «Mi sembra che sull’unica città metropolitana a Cagliari la decisione sia stata presa, in attesa del voto in consiglio regionale. Ora è necessario pensare anche alle città intermedie, ai piccoli comuni, alle aree svantaggiate. Dare cioè un segnale a tutta la Sardegna, scrivendo un grande patto che stabilisca pari opportunità e pari dignità nell'accesso ai fondi, la linfa per lo sviluppo».

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