La Nuova Sardegna

Centrali elettriche, l’allarme di Pili

di Federico Sedda

Il deputato: «La revoca dell’essenzialità penalizza l’isola. E la Regione sta zitta»

07 novembre 2015
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OTTANA. L’Autority per l’energia ha revocato il regime di essenzialità per le centrali elettriche sarde. A darne notizia è il deputato di Unidos, Mauro Pili, con un’interrogazione urgente presentata l’altro ieri alla Camera. «La decisione che cancella  il regime di essenzialità per gran parte delle centrali elettriche dell'isola – denuncia – è stata adottata il 22 ottobre con la delibera numero 496 dell’autorità garante per l’energia. È stata Terna, la società che gestisce la trasmissione elettrica in Italia, a formalizzare la proposta di revocare il regime di essenzialità per le centrali sarde. Le comunicazioni sono state messe sotto copertura dall’Autorità per l’energia per ragioni commerciali. Terna ha deciso che l’approvvigionamento elettrico della Sardegna non è più a rischio e, pertanto, ogni pericolo di black out potrà essere fronteggiato con il cavo Sapei che collega l’isola alla penisola». Dalla decisione di Terna, sempre secondo Pili, si salverebbe solo la centrale elettrica di Macchiareddu, mentre le centrali del Sulcis e di Ottana Energia perderebbero a fine anno il regime di essenzialità. «Terna ha deciso, con l'avallo dell'Autorità per l'energia, che il sistema elettrico sardo può fare a meno delle centrali. Un vero e proprio gioco al massacro che metterà in ginocchio il comparto industriale della Sardegna. Le ripercussioni più gravi e immediate saranno a Ottana dove la cessazione del regime di essenzialità per quella centrale costituisce una vera e propria mazzata per l’intero sistema produttivo già duramente provato dalla crisi. Tutto questo – conclude Pili – sta avvenendo con il vergognoso silenzio della Regione».

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