La Nuova Sardegna

emergenza nell’isola

Funghi, è allarme in Sardegna: oltre 50 intossicati

di Silvia Sanna
Funghi, è allarme in Sardegna: oltre 50 intossicati

Troppa improvvisazione e presunzione di fronte a specie insidiose. Parla il micologo: «Affidatevi agli esperti»

01 novembre 2015
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. I più a rischio sono i presuntuosi. Quelli che vantano approfondite conoscenze micologiche senza avere frequentato neppure un corso base. E tra i boschi, in mezzo alla grande varietà di forme e colori, vanno in confusione. Se sono fortunati, nei cestini finiscono funghi immangiabili perché duri e insapore. Nella peggiore delle ipotesi, invece che antunna o porcini, portano a casa funghi velenosi. In Sardegna ormai non fa quasi più notizia: da qualche settimana, complice la produzione straordinaria, i ricoveri in ospedale si moltiplicano. Almeno cinquanta persone sono finite al pronto soccorso per intossicazione da funghi. Molti di loro hanno rischiato grosso. Perché – complice la presunzione – di fronte alla comparsa dei primi sintomi hanno perso tempo, certi che a causare il malessere non potessero essere stati i funghi. In presenza di una intossicazione, invece, chiedere aiuto immediatamente può salvare la vita.

L’allarme. La moltiplicazione dei funghi ha provocato un curioso fenomeno: la proliferazione dei cercatori improvvisati, quelli che vanno a prendere funghi dopo averli visti soltanto nel bancone di un negozio di frutta e verdura. O che hanno conoscenze molto superficiali, insufficienti per aiutarli a distinguere il fungo buono da quello cattivo. Nei pronto soccorso è una processione continua di comitive o famiglie reduci dalla gita domenicale: 11 persone ricoverate a Sassari nel breve tempo di un week end, 9 in un’unica giornata a Olbia, intere famiglie con bambini nell’Oristanese, coppiette di anziani avventurosi e mangiatori incolpevoli, che i funghi non li hanno raccolti ma ricevuti in regalo. «Nessuno di loro ha pensato, prima di mangiare i funghi raccolti, di passare in una sede Asl per farli esaminare da un esperto micologo: è un servizio veloce ed è anche gratuito ma sono ancora troppo pochi quelli che ne approfittano. Grave errore, perché con i funghi è vietato improvvisare».

L’esperto. Per Renato Brotzu, fotografo nuorese ma soprattutto micologo, docente di micologia nei corsi nazionali, autore di decine di pubblicazioni, i funghi non hanno segreti. «Si dividono in diverse specie – racconta – ci sono quelli commestibili e quelli non commestibili, cioè duri, coriacei, con un cattivo sapore. Poi ci sono quelli sospetti, la cui commestibilità non è accertata. Ancora, quelli velenosi ma non mortali (diverse centinaia di specie) e infine quelli più pericolosi: i funghi velenosi che causano la morte perché aggrediscono organi vitali, presenti in natura con 15-20 specie». Tra questi, il pericolosissimo Amanita phalloides, che non lascia scampo o che, in caso di sopravvivenza, costringe a un trapianto di fegato. Letale anche il Cortinarius orellanus. Meglio stare lontano anche dall’Amanita muscaria, fungo bellissimo a vedersi ma che provoca effetti allucinogeni. Bello anche l’Omphalotus olearius, il fungo dell’olivo color arancio: molto diffuso, potenzialmente mortale.

L’inganno. Racconta Renato Brotzu: «Per fortuna la sensibilità sta aumentando, considerati i numerosi casi dell’ultimo periodo. Ma la superficialità nell’approccio ai funghi è ancora evidente: c’è chi raccoglie e mangia quelli particolarmente colorati, chi è tratto in inganno da un buon odore, alcuni dicono chiaramente di essere stati attirati dalla bellezza, altri sono conquistati dalle forme insolite». Per esempio c’è l’Entoloma sinuatum, specie molto diffusa, di colore cenere o grigio chiaro: assomiglia ad alcuni esemplari commestibili e ha un aspetto accattivante, per questo finisce quasi in automatico nei cestini degli inesperti. Non a caso è più noto come “il perfido”.

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative