La Nuova Sardegna

Per sbloccare i cantieri arriva il commissario

Per sbloccare i cantieri arriva il commissario

La società investirà 600 milioni in tre anni per creare 10mila posti di lavoro L’ad Ramazzotti: «Varato un piano anti burocrazia per non perdere i fondi»

15 ottobre 2015
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CAGLIARI. Un fiume di denaro scorre sotto i ponti di Abbanoa, seicento milioni di euro, in grado di creare 10mila posti di lavoro. Fondi che si infrangono contro gli argini della burocrazia regionale. «Venticinque passaggi burocratici da affrontare, prima ancora di aprire un cantieri – dice l'amministratore unico Alessandro Ramazzotti ». I seicento milioni di investimenti nei prossimi tre anni, daranno fiato alle imprese sarde, ma se entro dicembre non verrà dato il via libera all’apertura dei cantieri settantacinque milioni di euro sono a rischio, per questo Abbanoa ha chiesto la nomina di un commissario ad acta per la gestione di 150 milioni di euro per le opere idriche e con ha presentato, ieri, alle aziende, associazioni e professionisti il suo piano triennale. Il gestore del servizio idrico integrato che insieme all'Anas, lo scorso anno, è stato identificato come uno dei maggiori investitori in Sardegna, punta a rinnovare le tubazioni, ad ampliare e adeguare la rete fognaria e gli impianti di depurazione e potabilizzazione. Nel frattempo l'assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, rispondendo alla richiesta di Abbanoa, ha annunciato la nomina di Roberto Silvano, direttore del distretto idrografico della Sardegna, a commissario ad acta. Nel piano dei prossimi tre anni grande attenzione verrà dedicata alla trasparenza. Le risorse, frutto di stanziamenti e fondi regionali e nazionali accumulati negli anni e che fino a ora non si era riusciti a spendere, saranno rese disponibili dopo gare a evidenza pubblica a operatori selezionati sulla base della dimostrata capacità di condurre e finalizzare programmi complessi di infrastrutturazione del territorio. E in previsione della mole di appalti che verranno assegnati, Abbanoa ha già pubblicato due manifestazioni di interesse per far entrare in azienda 19 ingegneri e 18 tecnici tra geometri e periti edili. La società è soddisfatta anche per l'arrivo del commissario, referente unico per il gestore dell'acqua in Sardegna. «A un anno dallo Sblocca Italia ho chiesto alla Regione un commissario per accelerare: rischiamo di perdere 75 milioni - spiega Alessandro Ramazzotti - Il commissario deve avere innanzitutto poteri di snellimento e accelerazione sulle procedure e di verifica delle responsabilità del blocco. In ballo ci sono i fondi 'Cipe 62': circa 75 milioni da investire in interventi sull'idrico, potabilizzatori e acquedotti, che senza atti vincolanti rischiano di andare perduti. Al commissario - ha spiegato ancora Ramazzotti - spetterà sovraintendere anche al 'Cipe 79', opere sulle reti dei comuni, finanziate con 33 milioni di euro che il governo ha riconosciuto come premialità per le ottime performance nella spesa dei fondi per il miglioramento del servizio idrico integrato».

Un invito alla Regione per lo snellimento dei vincoli burocratici, viene anche da Maurizio De Pascale, presidente di Confindustria della Sardegna Meridionale. «Basti pensare – sottolinea – che il 60 per cento del tempo necessario a concludere un’opera se ne va in adempimenti burocratici, il 40 per cento nelle opere da realizzare in cantiere. I seicento milioni a disposizione vogliono dire dieci, dodicimila posti di lavoro, diciassettemila se contiamo l’indotto. La Sardegna non può permettersi di non spenderli. Adesso – sollecita De Pascale – occorre aprire i cantieri».

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