La Nuova Sardegna

Esercitazioni militari

Scatta «Trident» e sale la protesta

Corteo di Gettiamo le basi. M5S contesta il Capo di stato maggiore

10 ottobre 2015
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CAGLIARI. Nei giorni della più grande esercitazione della Nato dopo la caduta del Muro di Berlino, durerà fino a metà novembre anche nei poligoni di Teulada, Capo Frasca e del Salto di Quirra, il comitato «Gettiamo le basi» hanno manifestato contro quella che da sempre chiamano «l’occupazione militare della Sardegna». Ma oltre alla protesta per «Trident», è questo il nome in codice dell’esercitazione, a tenere banco sono anche le dichiarazioni del Capo di stato Maggiore alla Camera. Vanno ricordate: «I poligoni – ha detto il generale Danilo Errico – sono per noi irrinunciabili»,e quindi l’Esercito non ha intenzione di fare passi indietro. Parole troppo forti per passare sotto silenzio e così è stato. Per il senatore Roberto Cotti (Cinque stelle) «siamo davanti a una nuova chiusura totale delle Forze armate su ogni possibilità di riduzione dei poligoni, in particolare di Teulada, su cui, con enfasi, il generale ha rivendicato l’assoluto proprietà dell’Esercito». Roberto Cotti è critico anche con il Pd: «Ci sono deputati di quel partito che addirittura si sono lamentati della chiusura dei poligoni sardi nei mesi estivi. È assurdo». Su quanto detto dal Capo di stato maggiore è intervenuto anche Ugo Cappellcci, coordinatore di Fi, per criticare la Giunta: «Dopo aver aperto tavoli inconcludenti, Pigliaru sta per rimanere con un pugno di mosche. Non abbiamo ancora capito cosa intenda quando parla di riequilibrio delle servitù militari. Ci faccia capire il significato di questa sua strategia, perché se alla fine quel riequilibrio si trasformasse in un ampliamento perfino noi che siamo vicini a i militari e lontani dai centri sociali, saremmo contrari».

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