La Nuova Sardegna

Il sindaco: «Un gesto inspiegabile»

Il sindaco: «Un gesto inspiegabile»

Il parroco Vittorio Falqui: «Questi atti colpiscono tutta la nostra comunità»

23 settembre 2015
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DEI SARDI. Don Vittorio Falqui ha pronto il suo sermone per l’odierno vespro serale, quando parlerà della fragilità umana, dell’amore per il prossimo e del rispetto per la vita umana. «Valori che si sono persi nel tempo – spiega il sacerdote, alaese di nascita e profondo conoscitore della realtà locale – e che metto in risalto in ogni mio intervento. Ad essere colpita, in questi eventi delittuosi, è l’intera comunità, alla quale la chiesa si rivolge con l’aiuto della fede e della preghiera».

Nel 2000, durante i riti pasquali di “S’incontru” tra la madonna e il Cristo risorto venne freddato a colpi di pistola, sul sagrato della chiesa di Sant’Agostino, in pieno centro di Alà, un giovane allevatore, Giovanni Trudda di 25 anni. Chi gli sparò al petto a bruciapelo, con una pistola calibro nove, attese che il rito fosse suggellato dalla tradizionale scarica di fucilate a salve. Anche in quell’occasione di parlò di un giovane tranquillo, brutalmente ucciso tra la folla il giorno di Pasqua. Nel settembre successivo toccò ad un alaese emigrato a Milano ritornato per la vacanze in paese. Il killer aspettò Giovanni Antonio Casu, un pensionato di 68 anni, dietro un muretto a secco e, poco dopo le 7 del mattino del 1 settembre 2000, lo uccise con due colpi di pistola. Nel dicembre 2001 l’ultimo evento delittuoso vide come vittima Vittorio Pinna, un anziano possidente che abitata nella centrale via Roma. L’uomo venne sorpreso da ignoti assassini mentre salive le scale di casa e colpito a martellate in testa, sino alla morte. Delitti in cerca d’autore. «Questo inspiegabile e assurdo omicidio rompe il lungo periodo di tranquillità vissuto in paese. Posso dire – ha spiegato ieri il sindaco di Alà Dei Sardi, Mario Carta – che cercheremo in tutti i modi, come amministrazione comunale, di trovare soluzioni pacifiche a ogni controversia che possa insorgere in paese, dove la cultura della violenza non troverà facile appiglio». Ieri sera il sindaco ha convocato una riunione di giunta per discutere sulle eventuali iniziative da intraprendere dopo l’ennesimo delitto che ha sconvolto il paese del Goceano, argomenti che saranno posti all’ordine del giorno della prossima riunione di consiglio comunale. La morte violenta di Gasparino Nieddu ha ammutolito l’intera comunità, poco più di 2mila anime, dove tutti si conoscono.

Ieri, sino a notte inoltrata, gli amici del giovane ucciso sono stati sentiti a lungo dai carabinieri della stazione, in particolare coloro che hanno trascorso con Gasparino Nieddu la serata di domenica. (g.pc.)

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