La Nuova Sardegna

I giovani medici: no al blocco del turn over

Sanità, pesanti critiche all’assessore Arru. La replica: «Fase di transizione in attesa della riforma»

04 settembre 2015
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CAGLIARI. Dicono no allo stop delle assunzioni, si oppongono con forza al blocco parziale del turn-over nelle aziende sanitarie, deciso qualche giorno fa dalla Giunta regionale. Sono in allarme l’associazione italiana giovani medici (Sigm) di Cagliari, Unica 2.0 e i rappresentanti degli studenti della facoltà di Medicina e Chirurgia, che lanciano un appello all’assessore alla Sanità e all’esecutivo. Chiedono risposte sull’inserimento dei giovani medici nel mondo del lavoro e una rapida programmazione del fabbisogno di figure mediche specialistiche per i prossimi anni. «Una gran parte del servizio sanitario regionale – ricordano le associazioni – è tenuta in piedi grazie al precariato dei giovani medici specialisti, assunti con contratti a tempo determinato, della durata di soli 3-6 mesi o 1 anno, contratti atipici privi di alcuna tutela. I cittadini devono essere consapevoli che bloccare l’assunzione di giovani professionisti significa creare sovraccarichi di lavoro del personale medico delle strutture ospedaliere», con conseguenze facilmente immaginabili: problemi organizzativi, ritardi, servizio non efficiente. Ci chiediamo – continuano i giovani medici – se la Regione preferisce conservare privilegi e sprechi anzichè rinnovarsi e investire su un necessario ricambio generazionale». «Chiudere l’accesso alle scuole di specializzazione non finanziando contratti regionali aggiuntivi e contemporaneamente non favorendo l’accesso dei giovani specializzati nel mondo del lavoro – sottolinea Giuseppe Esposito (Unica 2.0), presidente del Consiglio degli studenti dell’università di Cagliari – porterà all’emigrazione degli aspiranti specializzandi e dei giovani medici. È ora che la politica si prenda carico dell’accesso alle professioni sanitarie da parte dei giovani studenti».

L’assessore alla Sanità smorza i toni della polemica. E spiega che il blocco parziale del turn over è legato alla fase di transizione attraversata dalla sanità sarda: «Non si può certo pensare che i posti di lavoro per i giovani medici possano essere assicurati da una gestione commissariale che si conclude a fine anno. Siamo nel pieno di una generale riorganizzazione che, siamo certi, porterà novità anche per quel che riguarda l’utilizzo degli operatori della sanità, medici compresi». Riguardo al rischio depauperamento del sistema per il mancato ingresso – attraverso le stabilizzazioni – di giovani medici: «Siamo consapevoli dell’importanza, fondamentale per il sistema sanitario sardo, di un ingresso di nuove e giovani energie». Il discorso sembra essere riformato, alla fine dell’anno scadranno le gestioni commissariali delle aziende sanitarie. E a quel punto, secondo i piani della giunta, sarà pronta la riforma sanitaria.

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