La Nuova Sardegna

Sit-in degli operai Alcoa davanti alla prefettura

di Tamara Peddis
Sit-in degli operai Alcoa davanti alla prefettura

La protesta a Cagliari di 150 lavoratori dello stabilimento di Portovesme I sindacati chiedono un incontro con il governo per sbloccare la vertenza

02 settembre 2015
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IGLESIAS. La protesta era stata annunciata nei giorni scorsi e ieri mattina circa 150 operai ex Alcoa di Portovesme sono ritornati ancora una volta in piazza, davanti alla sede della prefettura a Cagliari. Lo scopo della manifestazione era quello di ottenere risposte da parte del Governo. Striscioni, caschi battuti per terra, bandiere, fischi e urla in piazza Palazzo per chiedere un incontro con il Prefetto Giuliana Perrotta. La preoccupazione degli operai ex Alcoa, così come quelli dell'Eurallumina, è il tempo che passa e la necessità di ritornare al lavoro. Una delegazione di lavoratori è stata ricevuta nella tarda mattinata dal vice prefetto Carolina Bellantoni alla quale gli operai hanno chiesto di avere la giusta attenzione sulla vertenza che vede due punti principali da chiarire in tempi stretti: la posizione della Commissione Europea sulla questione energetica delle tariffe a prezzi competitivi e il passaggio della fabbrica dalla Società americana Alcoa alla svizzera Glencore. Lavoratori e sindacati chiedono per questo un incontro con il Governo. A questi due aspetti si è aggiunto anche il problema delle denunce degli 11 operai della fabbrica di alluminio per i disordini che si verificarono a Roma il 10 settembre del 2012 contro la chiusura dello stabilimento. Ieri mattina, pubblicamente, gli operai hanno risposto a queste denunce con delle scritte sulle magliette “Io non sono un delinquente, ma un padre di famiglia che lotta per il lavoro”. E sulla vicenda Alcoa ieri è intervenuto ancora una volta il segretario nazionale della Fim Cisl, Marco Bentivogli. «Da cinque giorni chiediamo al Governo di intervenire e al Ministro Alfano di riceverci – ha detto il sindacalista che ha ricordato – come nella recente visita a maggio il premier Matteo Renzi, avesse annunciato l'impegno di sollecitare l'Unione Europea per accelerare la risposta di Bruxelles alla strumentazione predisposta per il contenimento del costo dell'energia che è un'inaccettabile impasse sul processo di cessione dello stabilimento». La richiesta di incontro con il ministro dell'Interno riguarda invece la denunce che gli operai hanno ricevuto. «Gravissima la responsabilità del ministero, ha detto il sindacalista, che considera criminali i lavoratori e garantisce il salvacondotto ai veri delinquenti», riferendosi ai teppisti olandesi che il 19 febbraio in occasione della partita dell’Europa League Roma – Feyenoord devastarono la fontana di piazza di Spagna.

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