La Nuova Sardegna

L’Inferno di Dante per le vie di Seneghe

di Piero Marongiu

Il progetto di Roberto Magnani per “Settembre dei poeti” «Con i ragazzi del paese un lavoro davvero straordinario»

22 agosto 2015
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SENEGHE. Sono passati otto anni da quando, nel 2007, Roberto Magnani, uno dei leader del Teatro delle Albe di Ravenna, ha organizzato il primo laboratorio teatrale della “No-Scuola” a Seneghe. Allora risposero cinque ragazzi, tutti giovanissimi, entusiasti di apprendere una forma artistica che, anno dopo anno, avrebbe regalato loro, e allo stesso Magnani, soddisfazioni inaspettate. «Venni perché il Settembre dei poeti quell’anno voleva fare un omaggio al grande Raffaello Baldini (insieme a Tonino Guerra uno dei più grandi poeti del Novecento italiano). Dovevo leggere alcune sue poesie in dialetto romagnolo, tradotte in italiano da Paolo Nori. I cinque ragazzi ne drammatizzarono un paio e il successo fu immediato. Fu un’esperienza straordinaria».

La voglia di sperimentare forme d’arte, in un paese come Seneghe, che fino a qualche decennio fa vantava il prestigioso primato del maggior numero di laureati della Sardegna rispetto agli abitanti, divenne subito terreno fertile per un gruppo sempre crescente di ragazzi, i quali frequentarono i laboratori della No-Scuola e si cimentarono con la recitazione: e il successo non mancò di premiare il lavoro dell’attore romagnolo. «Qualche settimana fa – prosegue Magnani – dodici ragazzi di Seneghe, insieme con altri duecentocinquanta ragazzi provenienti da tutto il mondo, a Milano, nello splendido scenario offerto dal castello Sforzesco, hanno portato in scena l’ “Eresia della felicità”, di Vladimir Majakovski. Un’ esperienza formidabile e altamente formativa».

Quest’anno, per l’undicesima edizione, il “Cabudanne de sos poetas”, in programma dal 3 al 6 settembre, parlerà di Dante. «Noi – dice Magnani – stiamo preparando la Divina Commedia. Il nostro laboratorio, che conta 50 ragazzi, sta lavorando già da diversi giorni per preparare al meglio le tre rappresentazioni, Inferno, Purgatorio e Paradiso, che saranno proposte in tre location molto suggestive: il campo della Quercia, Nuraghe di Mesu Majore e la piazza dei balli, nel centro storico del paese. A caratterizzare le rappresentazioni, oltre ai ragazzi, alcuni dei quali mi seguono da otto anni, saranno le associazioni che operano in paese. Della compagnia teatrale faranno parte i cacciatori, i cori a Cuntrattu, il coro Ars Antiqua e le associazioni sportive di calcio, moto club e pallavolo. In totale cento persone che si sono messe a disposizione entusiasticamente per recitare Dante. Una cosa davvero incredibile».

Questo, causa la cronica mancanza di fondi per la cultura, potrebbe essere l’ultimo anno per il laboratorio proposto da Roberto Magnani. «Spero che qualcuno dei ragazzi raccolga il testimone – conclude –. Io rimarrò sempre legato a questa terra meravigliosa, e a Seneghe in particolare».

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