La Nuova Sardegna

Da Ponza a Porto Torres inseguendo le sardine

di Fabio Canessa

“Luci a mare” di Stefania Muresu e Fabian Volti oggi in piazza della Renaredda Il documentario racconta la cattura del pesce azzurro nel Golfo dell’Asinara

22 agosto 2015
3 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. Primavera, estate, autunno... e ancora primavera. Non è un errore di citazione del titolo del noto, bellissimo film diretto dal coreano Kim Ki-duk. L'inverno non c’è. È un’altra storia. Una storia dove il ciclo si compone soprattutto dei mesi che vanno da maggio a ottobre. La stagione fredda è quella dove un po’ ci si può riposare. Per molti del ritorno a casa, dalla famiglia. Dopo interminabili settimane passate su una barca. Lunghe giornate, notti, alla ricerca dei banchi di pesce azzurro. Attività raccontata nel documentario “Luci a mare”, film sulla pesca alla sardina prodotto da Roda Film e l’associazione 4Caniperstrada con il contributo della Fondazione Banco di Sardegna.

Dopo la presentazione al festival francese di Lorient “Pecheurs du monde” (interamente dedicato al tema della pesca) e a Martis per la seconda edizione di “Life after oil” (dove si è meritato una menzione speciale), il documentario diretto dai sassaresi Stefania Muresu e Fabian Volti arriva a Porto Torres per una proiezione particolare in programma questa sera alle 21.30 in piazza della Renaredda. Arriva, ma forse è meglio dire ritorna. Perché là, sulla banchina del porto, è nato il progetto. «Stavamo portando avanti una ricerca, soprattutto fotografica, su Porto Torres - spiega Stefania Muresu - e siamo ovviamente finiti anche sulla banchina. Il caso ha voluto che ci fermassimo al porto nello stesso momento in cui il peschereccio “Capobianco” era appena arrivato da Ponza. Da lì è iniziata una conoscenza con l’equipaggio, primo passo verso la realizzazione del documentario». Il film, che dura settanta minuti ed è stato girato tra il 2013 e il 2014, segue le rotte migratorie tra la Sardegna e Ponza partendo dalle memorie raccolte dalla famiglia di pescatori che per prima arrivò a Su Pallosu e concentrandosi poi sulla stagione della pesca alla sardina nel mare del Golfo dell’Asinara.

Stefania Muresu e Fabian Volti (con l’aiuto per le riprese di Pavlo Hnatenko) filmano il lavoro dell’equipaggio (dove si mescolano sardi, siciliani, ponzesi), intervistano i pescatori, osservano le dinamiche all’interno del peschereccio, raccontano questo particolare microcosmo con uno sguardo che ricorda un po’ quello del maestro De Seta. Etnografia visuale, narrazione - attenta allo sviluppo temporale - che non ha bisogno di una drammaturgia filmica per emozionare lo spettatore. Che in qualche modo sale su quella barca, al fianco dell’equipaggio come hanno fatto Stefania Muresu e Fabian Volti con le loro telecamere. L’abilità del documentarista è in fondo farle “sparire”, mettere a proprio agio gli “attori”. Lavoro lungo, fatto in punta di piedi dai registi dell’associazione 4Caniperstrada che da tempo si impegna in progetti di documentazione etnografica, capaci di diffondere e conservare la memoria collettiva. «Siamo un gruppo di fotografi e filmmaker - spiega Stefania Muresu - attivi da un po’ di anni. Già nel 2006, per esempio, raccogliemmo testimonianze degli ultimi minatori dell’Argentiera». Un lavoro non facile da portare avanti per le difficoltà produttive (e poi di distribuzione) che incontrano progetti indipendenti di questo tipo. Progetti di ricerca audiovisuale che guardano il mondo che ci circonda, che raccontano di attività caratteristiche di un territorio. Tradizionali sì, ma in fondo in costante cambiamento. Anche se spesso le trasformazioni appaiono impercettibili all’esterno. Come la pesca alla sardina mostrata in “Luci a mare” che ha impegnato duramente, e per mesi, i due registi. Il lungo lavoro di documentazione, di conoscenza dell’equipaggio, di ore di girato trasformate poi - anche grazie al contributo al montaggio di Marco Testoni e alle musiche originali di Luigi Frassetto - in un film in cui emerge con forza la poesia della realtà.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
In aeroporto

Arresto cardiaco durante il volo: muore poco dopo all’ospedale di Olbia

Le nostre iniziative