La Nuova Sardegna

Assemini, degrado in piazza Sant’Andrea

di Luciano Pirroni
Assemini, degrado in piazza Sant’Andrea

La protesta del movimento civico: «La chiesa settecentesca in uno stato non più tollerabile»

21 agosto 2015
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ASSEMINI. «Era il gennaio del 2014 quando i cittadini di Assemini s’indignarono per come venne ridotta la piazza Sant’Andrea, in occasione de Su fogaroni di Sant’Antonio, sotto gli occhi degli impassibili neo amministratori grillini. Il sindaco Mario Puddu alle pubbliche scuse preferì rispondere sottolineando che la vera vergogna era la vicina chiesa in stato di abbandono. Da allora, il tempo è passato, ma lo stato della chiesa continua a peggiorare». È la dura accusa del portavoce del movimento civico Massimiliano Carboni che non risparmia stoccate: «La piazza Sant’Andrea di fatto è sempre stata per anni il biglietto da visita della città, per chi arriva dalla vicina Cagliari. Come per tutte le piazze cittadine ed i giardini pubblici, è vietato effettuare giochi con il pallone, di transitarvi con qualsiasi veicolo, ed altro ancora. Divieto che valeva evidentemente solo per i cittadini. La piazza è sempre stata curata, mentre negli ultimi anni riflette il degrado dell’intera cittadina, trascurata e sporca. Una città ricca di opportunità, ma priva di una identità e che tarda ad avviare una strategia vincente per la crescita e lo sviluppo». Da qui il disappunto del sodalizio civico: «I cittadini sono delusi. Nella stessa piazza sorge, appunto, la Chiesa settecentesca dedicata all'Apostolo pescatore – conclude Carboni –. Un patrimonio importante che in altre realtà sarebbe un rilevante elemento da raccontare per assumere una funzione integrante e generatrice di rilancio culturale ed economico territoriale. La Chiesa era e rimane in rovina. Perché per cambiare ci vuole ben altro che la semplice e grottesca indignazione. Ora, ci chiediamo, quando e come il sindaco intenda recuperare la Chiesa di Sant’Andrea dalla condizione di abbandono da lui stesso denunciata».

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