La Nuova Sardegna

le critiche

I “no” di Montanari, di Sgarbi e di Daverio

I “no” di Montanari, di Sgarbi e di Daverio

ROMA. «Franceschini mortifica il suo esercito, non difende le truppe che ha. La scelta di fare un concorso per i direttori dei venti principali musei italiani è un atto politico pericoloso, che il...

19 agosto 2015
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ROMA. «Franceschini mortifica il suo esercito, non difende le truppe che ha. La scelta di fare un concorso per i direttori dei venti principali musei italiani è un atto politico pericoloso, che il ministro pagherà: fra i venti selezionati ci sono persone capaci, ma non credo che il neo direttore degli Uffizi Eike Schmidt sia più bravo di quello uscente, Antonio Natali». Vittorio Sgarbi boccia senza appello la rivoluzione di Franceschini.

Critico anche lo storico dell’arte Tomaso Montanari, collaboratore di Repubblica: «La lista è complessivamente mediocre», dice Montanari, da sempre favorevole all’istituzione di musei autonomi intesi però come grandi istituti di ricerca. «Sono molto perplesso – spiega – vedo una sproporzione tra la qualità somma dei musei e i curricula dignitosi, in qualche caso anche buoni delle persone scelte. Non vedo rivoluzioni nel segno dell’eccellenza, ho piuttosto l'impressione che il fatto di essere stranieri sia stato considerato un sostituto dell’eccellenza, dando invece uno schiaffo all'amministrazione dei beni culturali». Opinione tranchant quella di Philippe Daverio: «È il risultato dell'insipienza del ministero che non ha formato carriere in Italia. Una leggerezza pressapochista. C'è una discrasia tra gli annunci rodomonteschi sull'Italia che riparte e poi queste nomine».

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