La Nuova Sardegna

Collu alla Gnam di Roma

di Paolo Curreli
Collu alla Gnam di Roma

Arrivano i nuovi direttori scelti dal ministero: sette su venti sono stranieri

19 agosto 2015
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NUORO. L’esperienza all’Istituto regionale etnografico di Nuoro è stata una breve parentesi per Cristiana Collu. Il ministro Franceschini l’ha chiamata ieri a dirigere la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma. La più importante istituzione nazionale per l’arte moderna, con una collezione enorme che spazia da Canova, ai macchiaoli, il liberty e il futurismo fino alla metafisica e il contemporaneo. Galleria con una storia di coraggiose esposizioni – nel secondo dopoguerra – per opera di un’altra giovane direttrice, quella Palma Bucarelli che fece conoscere al Paese l’arte moderna che il fascismo aveva censurato. Una donna colta, bella e intelligente che non ebbe paura di esporre l’espressionismo astratto di Pollock e Mark Rothko, i sacchi di Burri o la “Merda d’artista” di Manzoni, rendendo la Gnam di Roma un laboratorio culturale aperto al mondo in un’Italia chiusa e provinciale.

Una tradizione che rende ancora più prestigioso il traguardo raggiunto da Cristiana Collu. La storica dell’arte sarda – 46 anni– ha diretto il Man di Nuoro dal 1996 al 2012. Curatrice del Premio Terna dal 2009. È docente di museologia e storia dell’arte contemporanea in diverse università italiane. Dal 2012 al 2015 ha diretto il Mart-Museo di Trento e Rovereto e, nel 2014, ha vinto il premio Art Tribune come miglior direttore di museo. La Collu vanta decine di pubblicazioni in materia di arte contemporanea e una singolare partecipazione al festival di Sanremo del 2014 dove, intervistata da Fazio e la Littizzetto, aveva sostenuto, con stile e intelligenza, la causa della bellezza e della creatività anche davanti al pubblico del festival della canzone italiana.

Dopo lo scadere del suo mandato a gennaio aveva abbandonato – non senza polemiche – il Mart. «Quando inizia il tempo in cui si potrebbe, è finito quello in cui si può. Ora avrei potuto ma non è più possibile». Aveva dichiarato usando un aforisma di una scrittrice dell'Ottocento, Marie von Ebner-Eschenbach. Ad aprile la nomina alla direzione dell’Isre, e dei musei collegati, quello della ceramica e dell’abito tradizionale.

La Collu era in corsa per la Gnam di Roma e la Pinacoteca di Brera, in entrambi i casi con i migliori punteggi parziali. Il risultato, quindi, non arriva inaspettato a Nuoro. «Lavorare con lei è stata un’esperienza che ci ha fatto crescere tutti – dichiara Bruno Murgia presidente dell’Isre–. Ha la rara capacità di coinvolgere e creare il senso di squadra. Siamo orgogliosi e felici per un traguardo davvero prestigioso e convinti che Cristiana lavorerà con noi fino al giorno della sua partenza. Un esempio dei talenti che la nostra isola, così penalizzata per tanti versi, riesce a produrre». Ancora da chiarire i meccanismi per la nuova direzione dell’Istituto regionale etnografico di Nuoro. Complimenti twittati anche dal presidente della Regione Francesco Pigliaru: «Auguri per il nuovo importante incarico. Sono certo che anche da Roma Cristiana Collu saprà lavorare per la Sardegna». Nessuna dichiarazione, invece, da parte della storica dell’arte che ha sempre preferito far parlare il lavoro e i progetti realizzati.

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