La Nuova Sardegna

Oggi il jazz di Sissoko, Don Moye e Salis

Oggi il jazz di Sissoko, Don Moye e Salis

Arriva a Villa Verde la carovana di Dromos, il festival che dallo scorso 30 luglio, e fino a Ferragosto, sfoglia le pagine della sua edizione numero diciassette. In programma oggi alle 22 nel bosco...

08 agosto 2015
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Arriva a Villa Verde la carovana di Dromos, il festival che dallo scorso 30 luglio, e fino a Ferragosto, sfoglia le pagine della sua edizione numero diciassette. In programma oggi alle 22 nel bosco di Mitza Margiani il progetto Jazz (R)Evolution di Baba Sissoko (nella foto) con due compagni di viaggio del calibro di Famoudou Don Moye, alla batteria e alle percussioni, e Antonello Salis al pianoforte, alla tastiere e alla fisarmonica. Originario di una grande dinastia di griot del Mali, classe 1963, Baba Sissoko canta e suona con maestria una serie di strumenti tipici, come il tamani (il talking drum) e lo n'goni (uno strumento a pizzico), e ama integrare melodie e ritmi propri della sua tradizione musicale con le sonorità del jazz e del blues, anche grazie alle tante esperienze maturate con musicisti provenienti da altri contesti. Nel progetto Jazz (R)Evolution, consegnato di recente alle tracce di un album, il polistrumentista e cantante maliano si incontra con il pianista Antonello Salis (classe 1950), improvvisatore vulcanico e incontenibile, uno dei protagonisti storici del jazz italiano, e con il batterista Famoudou Don Moye (nato a Rochester nel 1946), tra gli artefici di una stagione tra le più intense e creative della musica jazz, avendo militato dal 1970 nel leggendario Art Ensemble of Chicago. Domani il festival prosegue all'insegna della musica balcanica di King Naat Veliov & the original Kocani Orkestar in concerto a Morgongiori in due distinti momenti: alle 20 in parata musicale per le strade del paesino della Marmilla, poi, alle 22.30, in concerto nel centro storico. Non farà però parte della formazione proprio Naat Veliov, trattenuto in Macedonia da un improvviso problema di salute. Si aggiunge invece al gruppo il nipote Neat Veliov, anche lui trombettista, giovane talento che prosegue la tradizione di una famiglia di ottimi strumentisti.

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