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Caos rifiuti in Sardegna, d’estate la differenziata non funziona

di Silvia Sanna
Caos rifiuti in Sardegna, d’estate la differenziata non funziona

Il fenomeno non si arresta, sacchetti abbandonati ovunque. L’assessore Donatella Spano: d’estate sistema da rivedere

01 agosto 2015
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SASSARI. I più educati macinano chilometri sino al primo cassonetto. I selvaggi si fermano invece alla prima curva, aprono la portiera dell’auto e lanciano i sacchetti. La spazzatura finisce lì, nelle cunette, sotto gli alberi. Oppure resta parcheggiata intorno a contenitori troppo pieni e svuotati di rado. L’estate porta con sè il caos rifiuti: la popolazione aumenta, la produzione triplica e il servizio arranca. Soprattutto dove il sistema prevede la raccolta porta a porta spinta, cioè senza neppure l’ombra di un cassonetto in giro. Da settimane le strade dell’isola, quelle di periferia ma anche le più trafficate – di collegamento tra i principali centri costieri – ospitano montagne di sacchetti. Gettati dalle auto da chi non sa come liberarsi della spazzatura. E allora l’abbandona dove capita. All’ingresso della spiaggia, nelle pinete, nelle zone industriali dimenticate. O più semplicemente sotto casa, soluzione ancora più semplice. Qualcosa non va. E le critiche a un sistema forse troppo radicale diventano feroci.

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Raccolta a singhiozzo. La differenziata nell’isola viaggia a corrente alternata. In alcune zone le percentuali sono altissime, ben oltre il 65 per cento fissato dall’Unione Europea per non incappare nelle penalità. Da altre parti, invece, le percentuali sono molto basse. E d’estate la situazione peggiora. Le cause sono diverse. Dice l’assessore regionale all’Ambiente Donatella Spano: «Il problema è legato all’errato dimensionamento del servizio, non c’è una correlazione tra l’abbandono per strada dei rifiuti e la raccolta porta a porta». Secondo l’assessore – che prende spunto dalle regole fissate nel piano regionale dei rifiuti – il sistema di raccolta prescelto deve calarsi alla perfezione nella realtà di riferimento: «La scelta deve essere preceduta da uno studio accurato. È necessario stabilire, sulla base della popolazione residente e sulle stime di arrivi di turisti, quale possa essere quello più adatto». Se per esempio il porta a porta può funzionare in realtà medio piccole, è dimostrato che il sistema misto – porta a porta più cassonetti stradali – va meglio nei centri urbani più grandi. Non solo. I giorni della raccolta e di conferimento devono tenere conto anche delle esigenze diverse che si creano quando l’isola è invasa dai turisti.

Caccia al cassonetto. I problemi iniziano quando si riaprono le seconde case. In ogni Comune le regole sono diverse. La certezza è che la raccolta porta a porta differenziata va fatta negli appositi contenitori e seguendo il calendario stabilito: il lunedì si ritira il vetro, il martedì l’organico e così via. Primo problema: i contenitori per la raccolta spesso non ci sono. Chi affitta non sempre li lascia agli inquilini. Che entrano nel panico perché non sanno come gestire il problema spazzatura. Chi fa vacanze brevi, giusto il tempo di un week end, spesso riparte con la spazzatura nel bagagliaio dell’auto, pronto a gettarla nel primo cassonetto. Altro problema: in diversi centri il ritiro è poco frequente. Per chi abita in monolocali o comunque case molto piccole, tenere i rifiuti organici per tre giorni diventa imbarazzante. Così, per evitare pessimi odori e figuracce, i sacchetti si caricano in auto e si lasciano da un’altra parte, dove il sistema è meno rigido.

Civili e incivili. A volte, dice l’assessore Spano, è una questione di provenienza geografica. Inciviltà dei residenti a parte, è un dato di fatto che i rifiuti aumentino con l’arrivo dei turisti. A San Teodoro un signore in vacanza ha detto a un amministratore comunale che non era venuto in Sardegna “per fare la differenziata”. «Evidentemente – commenta l’assessore regionale – non è abituato a separare i rifiuti neanche a casa sua. Ci sono realtà nazionali in cui la differenziata è ormai una consuetudine e i turisti che arrivano in Sardegna applicano alla perfezione le regole anche da noi, senza battere ciglio. Ci sono centri in cui i risultati migliori si raggiungono proprio in estate. In altre realtà, invece, il sistema non è riuscito a trasformarsi in una abitudine e i rifiuti si gettano dove e come capita».

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