La Nuova Sardegna

La passione di Elling e lo swing di Rava

di Andrea Musio

Riola Sardo, oltre 10mila spettatori al festival musicale

07 luglio 2015
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RIOLA SARDO. Kurt Elling, che passione. Un mondo addirittura. Come titola l'ultima fatica discografica dello “chansonnier” jazz dell'Illinois. “Passion World”, il cui repertorio è stato al centro dell’attesissima performance del cantante americano e il suo sestetto ha sigillato in modo perfetto la decima edizione dell’European jazz Expò. Tornando a Elling, la sua passione per la musica di tutto il mondo, eclettica e aperta a stili e generi diversi riassume anche un po’ l’anima di questo festival. Ed è quasi un immaginario viaggio tra i cinque continenti e diversi idiomi che il crooner di Chicago ha offerto in una serata in crescendo.

Novanta minuti e più di musica di grande classe. A condividere la scena con Elling i formidabili musicisti Gery Versace, al piano, il chitarrista John McLean, il batterista Kendrick Scott ed il contrabbassista Clark Sommers. Tanti i brani originali e quelli presi a prestito dal pop, dal rock, dalla musica latino americana e naturalmente dal jazz .

L'arena gremita in ogni ordine di posti ha preso subito il volo sulle note dell'emozionante “Fly with me” seguita da una versione magnetica di “The streets have no name” degli U2 e “La vie en rose”della grande Edith Piaf. Grazie a una estensione vocale tra le più apprezzate al mondo, Elling ha messo in mostra le sue doti di improvvisatore “scat”. Di sicuro una delle migliori voci maschili in circolazione. Portatore sano di un jazz che non teme confronti.

Grandi emozioni con Elling ma pure con gli altri set. A cominciare dal fulminante set del quartetto gipsy del chitarrista Bireli Lagrène che ha offerto pagine di straordinaria presa tra omaggi a Django Reinhart e un jazz contaminato da motivi gitani. Ma anche quelli del pianista Antonio Faraò con “Boundaris” disco appena uscito. Sullo stesso palco anche il quartetto di Mauro Sigura con il repertorio di “The color identity” . E infine, come sempre trascinanti e ad alta energia la esibizione dei Funk Off che ha chiuso il festival.

Discorso a parte la notevole performance del new 4tet di Enrico Rava. Sempre alla ricerca di nuovi talenti, il trombettista triestino ha chiamato in questa nuova avventura, quattro musicisti di ultima generazione. A cominciare dal chitarrista Francesco Diodati, dalla inesauribile vena inventiva, Gabriele Evangelista al contrabbasso e Enrico Morello alla batteria. Intensi gli interscambi fra Diodati e Rava che con impeccabile swing hanno tenuto alto il livello della esibizione in una manciata di brani da “Diva”a “Wild dance”, con un leader generoso che spesso ha lasciato ampio spazio ai giovani talenti.

La chiusura ha confermato insomma la buona prova offerta sul piano spettacolare dalle serate precedenti. E che in parte compensa per il vuoto dello scorso anno, quando il festival venne cancellato a una settimana dal via per l’indisponibilità, da parte del comune del capoluogo regionale, del Parco della Musica. E che probabilmente sta alla base della decisione di trasformare l’Eje in un festival nomade, arrivando a piantare le tende nella suggestiva e unica location del Parco dei Suoni. Certo, realizzare ex novo un festival, in un luogo così particolare non è facile, e, ad esempio nella serata di venerdì, gli stessi organizzatori sono stati colti alla sprovvista per un’affluenza che non si aspettavano. Qualcosa che quindi ha mandato in tilt l’organizzazione soprattutto del ristoro. Problemi che sono stati corretti e risolti nelle serate successive grazie a un migliore e più efficiente allestimento dei servizi.

Non è quindi una esagerazione parlare di rinascita del “Jazz Expò”. La scelta della nuova location è risultata vincente e gli organizzatori, ieri, tracciando un primo bilancio si sono detti soddisfatti («Il parco dei suoni è una location di livello internazionale che va valorizzata ulteriormente» ha spiegato il direttore artistico Massimo Palmas) per l’afflusso del pubblico da tutta l’isola, valutato attorno alle diecimila persone, un risultato che spinge a migliorare l’edizione del prossimo anno.

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