La Nuova Sardegna

Fiscalità di vantaggio

Zona franca, fusione fra i gruppi

Modesto Fenu e Gigi Sanna: «Un nuovo modello per lo sviluppo»

27 giugno 2015
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CAGLIARI. La zona franca populista e generalista non esiste più. Con la fusione fra il Gruppo Sardegna e l’area del Movimento popolare sardo, c’è stata una virata verso una strada meno da sognatori. La «Zf al consumo», quasi impossibile da realizzare, è stata accantonata per la sciare il passo a una fiscalità di compensazione dell’insularità per famiglie e imprese. Da affiancare alle sei aree portuali doganali di Cagliari, la più avanzata, Portovesme, Oristano, Arbatax, Porto Torres e Olbia, che dovrebbe partire presto. A benedire il passaggio da un modello all’altro sono stati Modesto Fenu, consigliere regionale del Gruppo Sardegna, e Gigi Sanna, leader del Movimento popolare. «È la conclusione di un percorso avviato da mesi – ha detto Fenu – Abbiamo già costituito una commissione per organizzare subito il nostro primo congresso, scegliere un simbolo e dare vita a un soggetto politico unico». Che sarà tutt’altra cosa rispetto alla matrice originaria tirata su a suo tempo dalla coppia Randaccio-Scifo. «La fiscalità di compensazione – ha proseguito Fenu – è la strada che dobbiamo percorrere in fretta per rilanciare l’occupazione e lo sviluppo, Senza dimenticare che la Sardegna deve raggiungere al più presto l’indipendenza economica e agroalimentare». L’obiettivo finale dichiarato è la sovranità del popolo sardo. Sarò il congresso a stabilire la linea politica, ma «è evidente che siamo cresciuti e non saremo più solo un movimento di protesta. Puntiamo alla proposta, con soluzioni pratiche al di là delle ideologie politiche». Per Gigi Sanna la fusione «era un passo obbligato». Per poi aggiungere: «Con questa nuova squadra, ci giocheremo le carte giuste per puntare al governo della Regione». E c’è già una combinazione magica o almeno a chiamarla così sono i promotori: «Con la Corsica – ha detto Modesto Femu – vogliamo costruire una macroregione d’Europa e delle isole del Mediterraneo occidentale, per affrontare in modo forte i temi dell’insularità e delle pari opportunità nello sviluppo. Il percorso è cominciato e presto chiederemo all’Europa di riconoscere questo nuovo soggetto politico sardo-corso». Sarà il congresso costitutivo a decidere come il nuovo movimento si posizionerà nel quadro politico. Ma per Modesto Fenu non ci sono incertezze: «Saremo trasversali perché la zona franca è comunque un diritto riconosciuto ai sardi e con le giuste correzioni deve diventare una realtà da raggiungere per uscire dalla gabbia della crisi».

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