La Nuova Sardegna

Expo 2015, è arrivato il porcetto: prima degustazione a Milano

Porcetti arrosto
Porcetti arrosto

L'iniziativa della Coldiretti resa possibile dalla deroga speciale del ministero della Salute al blocco delle esportazioni dovuto alla peste suina

26 giugno 2015
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MILANO. Il porcetto è arrivato a Expo 2015. Dopo il blocco di tre anni e sette mesi disposto dall’Unione europea, grazie alla deroga speciale del ministero della Salute, prevista nel caso di Esposizioni universali, da venerdì 26 il  più tipico tra i prodotti alimentari sardi si potrà gustare anche alle porte di Milano.

L’iniziativa è degli allevatori sardi della Coldiretti che, insieme al presidente nazionale Roberto Moncalvo, hanno offerto porcetto in assaggio nel padiglione "No farmers no party" dell’Expo sotto la sorveglianza speciale - si legge in una nota - in tutte le fasi di arrivo, preparazione, cottura e distribuzione delle autorità sanitarie che sono state preventivamente informate dell’iniziativa a garanzia del rispetto delle procedure.

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Una festa che - sottolinea la Coldiretti - ha coinvolto molti visitatori italiani e stranieri che hanno potuto apprezzare in esclusiva uno dei prodotti più caratteristici dell’identità della Sardegna.

Il porcheddu o porceddu, spesso italianizzato con il termine porcetto, è un classico della cucina pastorale sarda e si ottiene dalla cottura lenta e allo spiedo su graticole di un maialino da latte di 4 o 5 chili di peso o di venti giorni, che viene aromatizzato con mirto o rosmarino dopo la cottura.

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Era dall’11 novembre del 2011 che il maialino sardo - sottolinea la Coldiretti - non varcava i confini dell’isola, quando un decreto dell’Unione europea aveva sospeso le autorizzazioni all’esportazione di carni suine fresche e insaccate sarde, a causa delle recrudescenza della peste suina africana presente in Sardegna dal 1978.

Sei giorni dopo, il 17 novembre, un documento emanato dal ministero della Salute, chiarì che tale limitazione «riguardava la macellazione di suini allevati in Sardegna e la lavorazione delle relative carni, nonchè la spedizione delle medesime e dei prodotti dalle stesse ottenuti, verso il restante territorio comunitario».

L’11 ottobre del 2014 veniva pubblicata sulla gazzetta ufficiale europea, a firma del Commissario per la Salute e le politiche dei consumatori Tonio Borg, la proroga fino al 31 dicembre del 2018, del divieto di spedizione di suini vivi, sperma, ovuli, embrioni, preparati e sottoprodotti a base di carni suine dall’isola.

Considerata l’estrema rigidità del protocollo, dovuta ai controlli sanitari molto stretti, la deroga per l’Expo - aggiunge la Coldiretti - rappresenta un momento importante per iniziare un percorso che in breve consenta a tutte le aziende sarde che allevano i suini in modo regolare di poter riprendere respiro, con la possibilità di esportare un prodotto molto ricercato e che può consentire di creare nuovi posti di lavoro in
Sardegna. 

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