La Nuova Sardegna

Coldiretti in rivolta: blocca mezza 131 con i suoi trattori

di Stefano Ambu
Coldiretti in rivolta: blocca mezza 131 con i suoi trattori

Le richieste: credito e stato d’emergenza delle campagne Interviene Pigliaru: «Noi vogliamo puntare sull’agricoltura»

20 giugno 2015
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CAGLIARI. Trattori, pick up, furgoni e auto in marcia verso Cagliari a passo d'uomo. Stop a Monastir. Con un avvertimento, però: senza risposte e recupero dei fondi su refresh, gasolio e Psr che spettano agli agricoltori, il mondo delle campagne è pronto a ad andare più in là del diciannovesimo chilometro. Insomma è pronto a invadere la città con una grande manifestazione di protesta. La battaglia di Coldiretti è ricominciata ieri mattina con la marcia lungo la Carlo Felice. Un centinaio di mezzi a passeggio, con partenza da Sanluri, per la 131. Con la prima inevitabile conseguenza: traffico delle auto dirette verso Cagliari rallentato e poi deviato dall’Anas per evitare che la protesta diventasse un muro invalicabile all'ingresso del capoluogo. Partenza alle 10 e arrivo alle 12.10. Poi la circolazione è tornata alla normalità: solo un restringimento della 131 nella zona, Monastir, nella quale si è svolta una assemblea-manifestazione sino alle 13.30 circa. Con il presidente della Regione arrivato da Cagliari a confrontarsi con gli agricoltori. Francesco Pigliaru è salito sul cassone di un camion trasformato in palco. E si è impegnato a dare presto una risposta alle richieste delle bandiere gialle di Coldiretti. Risultato? Nuova tregua tra campagne e Regione. Anche perché c'è subito un appuntamento importante, quello del 24 giugno tra lo stesso Pigliaru e il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina. 40 circa i trattori partiti da Sanluri, più una sessantina di altri mezzi. Molti hanno addobbato i loro mezzi con cartelli di protesta. Uno dei più eloquenti: «Regione, ma quando paghi?». «Siamo molto soddisfatti della manifestazione - ha detto dopo l'arrivo a Monastir il direttore di Coldiretti Luca Saba - la risposta è stata superiore alla richiesta, volevamo fare un'azione dimostrativa, ma ci hanno raggiunto macchine e furgoni da tutta la Sardegna, molti da sassarese, iglesiente, nuorese e oristanese». Messaggio ribadito dal presidente di Coldiretti Battista Cualbu: «Ci hanno costretto – ha detto appena salito sul "palco"– a creare questi disagi. Vogliamo risposte concrete. Il presidente si deve prendere l'impegno di trovare delle soluzioni». E il presidente l'impegno lo ha preso davanti a tutti. «L'impegno personale c'è - ha spiegato - ma non si può chiedere in un attimo di risolvere problemi che si trascinano da tanto. Sono appena reduce dalla presentazione del primo disegno di legge anti burocrazia». Campagne importanti, per il presidente. «All'agricoltura credo - ha detto - più che ad ogni altro settore. Mi interessa che ci siano produzioni di valore. L'Expo ci sta dicendo che ci vuole roba di qualità». Migliaia di aziende, gli ha detto Cualbu, vogliono investire in agricoltura. E non vogliono che i soldi tornino a Bruxelles. «Mi impegno a convocare un incontro – ha detto Pigliaru – restituire i soldi non è nelle nostre intenzioni». I giovani in agricoltura? «La nostra idea è mettere a disposizione tanti ettari di terra – ha detto – perché possano essere lavorati dalle nuove generazioni. Pigliaru ha anche annunciato che presto ci sarà un forum sull'agricoltura da esportazione. «Dobbiamo entrare - ha detto- in tanti mercati. Sappiamo anche che Amazon sta aprendo all'agroalimentare. Noi ci siamo: abbiamo già proposto una piattaforma Sardegna».

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