La Nuova Sardegna

denuncia del sappe

«Pochi poliziotti penitenziari e celle ancora sovraffollate»

CAGLIARI. Lo scorso anno nelle carceri sarde ci sono stati 272 atti di autolesionismo, 42 tentati suicidi di detenuti, 33 ferimenti e 25 colluttazioni. I dati sono state resi noti da Donato Capece,...

16 giugno 2015
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CAGLIARI. Lo scorso anno nelle carceri sarde ci sono stati 272 atti di autolesionismo, 42 tentati suicidi di detenuti, 33 ferimenti e 25 colluttazioni. I dati sono state resi noti da Donato Capece, segretario generale del Sappe, il sindacato autonomo di Polizia penitenziaria, che dopo aver incontrato i rappresentanti regionali della sua organizzazione lancia l'allarme e annuncia che porterà il caso all'attenzione del ministro della Giustizia Andrea Orlando con l'auspicio che si adottino provvedimenti urgenti. «Ogni giorno in Sardegna c'è un evento critico in carcere – sottolinea Capece – Oggi ci sono più detenuti rispetto al maggio dello scorso anno, addirittura nel nuovo carcere di Uta si è arrivati a montare la terza branda in cella per far fronte all'affollamento e per i poliziotti penitenziari in servizio le condizioni di lavoro restano pericolose e stressanti. Agenti, e questo va detto con estrema chiarezza, che sono sotto organico in tutta l'isola di oltre 400 unità». Preoccupato anche Antonio Cocco, segretario regionale del Sappe.

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