La Nuova Sardegna

Tonara, il marito è in cella: la moglie si candida sindaco

Flavia Loche
Flavia Loche

Pier Paolo Sau doveva capeggiare una delle due liste che si sfidano nel paese. Dopo la sua incarcerazione la consorte Flavia Loche ha accettato di sostituirlo

03 maggio 2015
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TONARA. Ha accettato la candidatura dopo aver riflettuto qualche giorno sull’opportunità di fare una scelta così forte. Dirompente in una realtà ancorata a vecchie logiche. Forse, ha pensato che il marito, ancora in carcere, avrebbe condiviso la decisione e allora ha deciso di mettersi in gioco. Flavia Loche, moglie di Pierpapolo Sau, il sindaco di Tonara finito in carcere nell’inchiesta della procura di Oristano sugli appalti pubblici truccati, si è però limitata ad accettare la proposta arrivata dagli amici del suo compagno di vita, che con lui avevano condiviso questi anni di amministrazione a Tonara. Poi, si è trincerata dietro un impenetrabile silenzio. Nessuna dichiarazione, nessuna spiegazione, neppure su Facebook come si usa fare di questi tempi. Bocca cucita e attesa dolorosa. Attraverso i parenti e gli amici più cari ha fatto trasparire la sua linea di condotta in questa prima fase politica: silenzio assoluto. Flavia Loche parlerà soltanto dopo aver incontrato il marito, che non vede dal giorno dell’arresto.

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La candidatura a sindaco di Flavia Loche è esplosa come una bomba nella tarda mattina di ieri. E il botto è stato davvero forte. Nessuno se l’aspettava e il suo nome non era mai trapelato tra quelli possibile per guidare la lista orfana del marito Pierpaolo Sau, che aveva lavorato per costruirla e all’ultimo momento è stato costretto ad abbandonare tutti per lo tsunami che l’ha investito insieme, per ora, ad altri quattro sindaci, ma chissà quanti altri ancora passeranno gli stessi guai come quelli che sta affrontando lui visto che l’inchiesta sarebbe soltanto agli inizi.

Flavia Loche si era chiuso nel dolore subito dopo l’arresto del marito. Attorniata dai parenti, in questi giorni ha cercato di isolare le figlie per cercare di farle sentire il meno possibile l’assenza del padre. Lei ha accolto in casa gli amici del marito, li ha ascoltati e alla fine ha ceduto alle loro insistenze. Anche perché c’era il rischio molto forte che la lista che Pierpaolo Sau aveva predisposto in queste settimane non venisse presentata perché nessuno era disponile e a guidarla. Più che altro per una forma di rispetto nei confronti del sindaco. Forse è stata proprio questa la molla che ha convinto Flavia Loche ad accettare la candidatura. Ma è una donna forte, che ha sempre condiviso le scelte del marito, gli è stata sempre vicina e ha capito che non c’era altra scelta. Perché pur non avendolo ancora incontrato, è certa che Pierpaolo Sau sarebbe stato pienamente d’accordo.

Flavia Loche si dovrà confrontare con un’altra donna: Sebastiana Porcu, che guiderà quella lista che già da qualche tempo aveva manifestato malcontento nei confronti dell’operato del sindaco finito in carcere. Sebastiana Porcu è alla sua prima esperienza, ma nella sua compagine ci sono alcuni tra i più fieri oppositori di Pierpaolo Sau durante questi anni di mandato amministrativo e anche qualcuno di quelli che con lui si era scontrato proprio in relazione alle opere realizzate e da realizzare a Tonara e che sono entrate nel mirino della magistratura. Dissidi che erano emersi più volte e che sicuramente diventeranno argomento di scontro nella campagna elettorale che si annuncia particolarmente infuocata e che rischierà anche di scendere sui rapporti personali.

Discorso molto simile a quello di Tonara anche a Belvì, dove a guidare la lista del sindaco Arangino finito in carcere sarà il suo vicesindaco, ma nella compagine figura anche il nome del fratello di Rinaldo Arangino, Giulio. Ironia della sorte, dall’altra parte della barricata è candidato un finanziere. (plp)

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