La Nuova Sardegna

Molto tossico e facile da confondere per i medici è il killer più pericoloso

Molto tossico e facile da confondere per i medici è il killer più pericoloso

L'Amanita phalloides, nota anche come Tignosa verdognola è un fungo mortale assai diffuso ed è quasi certamente il più pericoloso esistente in natura a causa della sua tossicità estremamente elevata...

31 dicembre 2014
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L'Amanita phalloides, nota anche come Tignosa verdognola è un fungo mortale assai diffuso ed è quasi certamente il più pericoloso esistente in natura a causa della sua tossicità estremamente elevata e del suo elevato polimorfismo che lo rende somigliante a molte specie, congeneri e non (da qui i nomi popolari di coppa della morte, di ovolo bastardo). Cresce in estate-autunno, un po' in tutta Italia, soprattutto sotto le querce ed i castagni nei boschi frondosi, non di rado anche sugli argini alberati accanto a prati e terreni coltivati. Predilige le latifoglie ma non di rado si trova anche nei pressi di conifere. Se ingerito provoca danni irreversibili al fegato e la morte. Possono risultare letali anche piccolissimi frammenti (circa un grammo di peso fresco per ogni chilo di peso di chi lo ingerisce) quindi nel caso in cui il fungo durante la raccolta venga in contatto con altri funghi commestibili è assolutamente sconsigliato consumare questi ultimi. Inoltre il fungo mantiene tutte le sue proprietà velenose anche dopo la cottura, l'essiccazione ed il congelamento. I primi sintomi della sindrome falloidea possono essere avvertiti dopo circa 12-24 o 48 ore dall'ingestione, a seconda della costituzione fisica del soggetto. Se l'avvelenamento è diagnosticato in tempi brevi, è possibile scongiurare il decesso del paziente; tuttavia quest'ultimo, a seguito del danno epatico riportato, dovrà ricorrere a emodialisi oppure al trapianto dell'organo.

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