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Meridiana, salta l’ultimo tavolo: accordo a gennaio o si licenzia

di Guido Piga
Meridiana, salta l’ultimo tavolo: accordo a gennaio o si licenzia

La maratona al Ministero si chiude senza intesa. La trattativa si arena sui preavvisi di licenziamento. Cgil e Uil: c’è ancora speranza e l’azienda ha il dovere morale di dialogare fino al 31 dicembre

20 dicembre 2014
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OLBIA. Salta tutto. Meridiana e sindacati si lasciano come si erano incontrati. Male, malissimo, accusandosi a vicenda. Senza un’intesa neppure sui pensionabili e i volontari, con i 1634 licenziamenti (813 in Sardegna) che potrebbero partire a gennaio, con le cause di lavoro sempre più possibili, con la chiusura dell’azienda sempre meno escludibile. Anche se c’è un piano per tentare ancora l’impossibile: un accordo last minute.

La maratona di due giorni al ministero del Lavoro non è servita a trovare un accordo. Va all'aria l'impianto del Governo sulla doppia procedura. La prima da chiudere entro il 31 dicembre per i pensionabili e volontari, di modo da dare loro il massimo degli ammortizzatori sociali, dai 4 ai 6 anni (per i sardi). La seconda - conclusa la prima con 400 dipendenti fuori, secondo i calcoli dell'azienda - per continuare a trattare su tutto, dal numero degli aerei (7 invece che 2 in Sardegna, grazie all'impegno della Regione), con la conseguente riduzione di altri esuberi (283 dipendenti salvati), al rinnovo del contratto (- 25% ai piloti, - 15% alle hostess).

L’oggetto della rottura è stato il preavviso per i licenziamenti. L'azienda ha preteso tre mesi, non più dieci per i piloti e sei per gli assistenti di volo. L'ha fatto su preciso mandato della proprietà, ovvero dell'Aga Khan: perché in ballo ci sono molti milioni.

Inaccettabile, per i sindacati. La prima sigla a dire di no è stata la Cgil nazionale, poi le altre. Alibi tolto a chi accusava il sindacato di essere troppo debole. Ma è stata anche la prima con un comunicato - insieme alla Uil - a dire poi all'azienda: c'è ancora tempo prima del 31, hai il dovere morale di esporre una nuova proposta.
Perché la base di Olbia è in fermento contro il no all'intesa, i dirigenti Cgil stanno ricevendo telefonate a raffica. È possibile che sia convocata un’assemblea. Per un trovare accordo in extremis.

Senza questo, tutte le ipotesi sono possibili. Meridiana spiega che la sua proposta - dagli incentivi di 15 mila euro per i volontari all'uscita dei pensionabili, con biglietti scontati per tutti loro, fino al preavviso di tre mesi per i licenziati - era in linea con quanto proposto dal Governo. E conferma, con un'altra lettera dell'ad Creagh, che «siamo prossimi alla fine (o stiamo morendo dissanguati). Se vogliamo avere qualche possibilità di sopravvivenza, non possiamo più rinviare il ridimensionamento dell'azienda e la riduzione dell'organico. Non abbiamo lavoro per i 1600 dipendenti in esubero. Serve un accordo immediato». Altro non dice. In attesa della pronuncia (definitiva) dell'Aga Khan.

A parlare sono i fatti. Primo scenario. Senza un’intesa - con un’ultima chiamata il 9 gennaio al ministero - Meridiana avvierà i licenziamenti. Tutt'e 1634: diventeranno effettivi prima e dopo l'estate. A quel punto la compagnia avrebbe solo due aerei, a Olbia, per la continuità territoriale. Nessuno a Cagliari. Le due basi di Verona e Malpensa di fatto sembrano già cancellate perché la compagnia ha dismesso proprio in questi giorni gli Airbus. Olbia passerebbe da 67 piloti a 51, da 222 assistenti di volo a 32, da 407 amministrativi a 169. Cagliari perderebbe tutti i 178 dipendenti del volo. Da definire le prospettive per i tecnici dell’hangar.

In questo quadro potrebbero inserirsi le cause. Quelle che l'Usb (assistenti di volo) e anche l'Apm (piloti) hanno annunciato in quanto, per loro, la procedura è illegittima e quindi non sarà mai sanata con una firma su un accordo.

Ma c'è anche un altro scenario. Meridiana ha perso 100 milioni nel 2014, notizia confermata. La domanda è: l'Aga Khan ricapitalizzerà? Se non lo farà, come sostiene Creagh, «è prossima alla fine».

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