La Nuova Sardegna

tra cagliari, thiesi e la campania

Mangimi dai rifiuti, altri 9 nei guai

Messo a nudo il ruolo delle persone indagate insieme agli arrestati

11 dicembre 2014
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. La spia rossa si era accesa pure a Roma. Anche al ministero della Salute era scattato l'allarme già da tempo: gli uffici della capitale erano intervenuti per fare luce sullo smaltimento e il trasporto dei sottoprodotti di origine animale dopo i primi sequestri di materiale sospetto e le notizie sulla stampa. Avevano chiesto informazioni e chiarimenti, evidentemente insospettiti da quanto stava accadendo. Ottenendo, stando a quanto emerge dagli atti che hanno portato ai provvedimenti di martedì scorso, risposte fuorvianti. Un interessamento legato probabilmente all'emergenza sanitaria, da monitorare giorno dopo giorno, sul rischio di diffusione della blue tongue e della peste suina. Con la paura magari che il vettore ad esempio della lingua blu potesse arrivare vivo anche nella penisola. Resistendo al viaggio via mare. Era l'ottobre del 2013. Martedì scorso la svolta con gli arresti, quattro, e gli obblighi di dimora, altri quattro, dell'operazione Pestilentia del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione e il sequestro dello stabilimento di Thiesi della Lem, Linea ecologica Mangia.

Secondo i ranger anche capi morti per la lingua blu e carcasse di suini venivano frantumati in mezzo a scarti "regolari" per poi produrre oli, grassi e farine per mangimi. Con una triangolazione oltre Tirreno nel Lazio (Frosinone) e in Campania (Caivano). Non è finita qui. Le indagini proseguono. Gli inquirenti mantengono un comprensibile riserbo in relazione ai risultati investigativi legati alle perquisizioni effettuate negli scorsi mesi. Ma non bisogna dimenticare che, insieme alle otto persone colpite da provvedimenti di misure cautelari, ci sono anche altri nove indagati. La Forestale cercherà di capire se l'organizzazione ha potuto godere di aiuti, complicità o coperture. Insomma, se la rete è ancora più ampia. A questo punto non si escludono ulteriori colpi di scena. Quello che è successo martedì potrebbe essere soltanto la partenza. Un'indagine "on the road" cominciata nel sud Sardegna e poi arrivata al nord sino allo stabilimento di Thiesi. Per poi varcare il mare sino agli stabilimenti di Frosinone e Caivano, vicino a Napoli. (Stefano Ambu)

Verso le elezioni

Tredici sardi in corsa per uno scranno nel Parlamento europeo: ecco tutti i nomi

di Umberto Aime
Le nostre iniziative