La Nuova Sardegna

A ILBONO I FUNERALI DELL’ALLEVATORE ASSASSINATO

Il parroco: «Basta con questi scempi»

ILBONO. Quando il feretro esce dalla chiesa di San Giovanni Battista, sono gli amici di Franco Sodde che prendono sulle loro spalle la bara coperta di rose rosse. Sono rimasti sul sagrato della...

30 novembre 2014
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ILBONO. Quando il feretro esce dalla chiesa di San Giovanni Battista, sono gli amici di Franco Sodde che prendono sulle loro spalle la bara coperta di rose rosse. Sono rimasti sul sagrato della parrocchia. Una dozzina. Soli. In un silenzio reso ancora più agghiacciante dal rintocco delle campane. All’interno, tanti ilbonesi. Tanti ne mancavano, forse. Ma chi c’era ha sentito tutto il peso o che il parroco ha chiamato “scempio ingiusto”. «Oggi la vita è stata spazzata via – ha commentato don Luca Fadda–. Una macabra volontà di distruggere ciò che Dio ha creato». Quasi un monito incessante a cambiare rotta: «Non possiamo permettere che i nostri paesi restino in balia dei tanti Caino di oggi, che noi quasi accettiamo, con i nostri silenzi. È ora di finirla con il vivere di apparenze: possiamo continuare a far finta di niente, ma così mai niente cambierà e ci ritroveremo ancora qui, a piangere. Diamo valori ai nostri figli, non cose». E i figli di Ilbono c’erano, ieri sera. Bambini, ragazzi, giovani con le loro famiglie. Uniti dalla luce di tante fiaccole a illuminare le vie del centro storico, così come la strada principale del centro ogliastrino. (cl.ca,)

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