La Nuova Sardegna

ARZACHENA

Abusi edilizi, sequestrate quattro ville

di Giampiero Cocco
Abusi edilizi, sequestrate quattro ville

Il Corpo forestale in azione: sedici indagati tra proprietari, funzionari e tecnici

27 novembre 2014
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ARZACHENA. I controlli sugli abusi edilizi in Gallura diventano sempre più pressanti. Ieri mattina gli agenti del Corpo forestale regionale hanno messo sotto sequestro quattro ville, due delle quali abitate, che sarebbero state realizzate abusivamente sulle colline di “Lu Cuccu”, a pochi chilometri da Arzachena, sulla provinciale per Palau. Un provvedimento giudiziario disposto dal gip del tribunale di Tempio Marco Contu dopo che sedici persone sono state indagate dalla procura della Repubblica di Tempio per concorso in lottizzazione abusiva e abuso d’ufficio. Tra i neo iscritti sul registro degli indagati figurano gli otto proprietari dei cinque lotti di terreno sui quali sono già state costruite e abitate due mega ville, mentre altri due manufatti sono in fase di realizzazione.

Nei guai anche un dirigente comunale (Antonello Matiz, l’ex capo del settore tecnico e urbanistico del Comune di Arzachena, sulla cui testa continuano a piovere tegole giudiziarie), cinque professionisti tra progettisti, capi cantiere e costruttori e due geometri, tutti indagati per aver contribuito, dice il capo d’imputazione mosso nei loro confronti dal sostituto procuratore della Repubblica di Tempio Angelo Beccu a realizzare, su aree agricole, una lottizzazione abusiva e costruendo le abitazioni (tutte regolarmente licenziate dal Comune di Arzachena negli anni che vanno dal 2005 al 2008) con la “copertura” delle case rurali.

Sul terreno di sette ettari, che originariamente apparteneva ad una possidente del posto, un intraprendente professionista della penisola avrebbe ideato la lottizzazione selvaggia dopo aver acquistato le aree ad un prezzo di favore dalla donna. La quale era convinta, ha spiegato nell’esposto, che non poteva costruire nulla in quanto su quella fascia di territorio arzachenese, nei primi anni duemila, era passato un rovinoso incendio. Ma il blocco edilizio post rogo era e resta applicabile soltanto alle zone boscate e di protezione integrale, non per quelle classificate agricole o cespugliate, come risultarono i sette ettari di Lu Cuccu.

Dopo la denuncia della donna vennero avviate le indagini da parte del Corpo forestale e dagli ispettori del Nipaf dell’ispettorato di Tempio, diretti dal capo della forestale gallurese Giancarlo Muntoni e coordinati dal pubblico ministero Angelo Beccu. Gli accertamenti compiuti in questi mesi avrebbero portato all’individuazione di diverse irregolarità sul rilascio delle concessioni edilizie, da qui la richiesta di sequestro penale accolta, nei giorni scorsi, dal gip del tribunale di Tempio. Anche in questo caso, secondo gli accertamenti degli investigatori, sarebbero stati presentati progetti di abitazioni rurali per ottenere le concessioni edilizie previste per le attività agricole, una legge deroga sui piani di fabbricazione regionali. Tutto illeggittimo, stando alle indagini che non sono ancora concluse. L’attività del Corpo forestale nel campo dell’abusivismo edilizio e delle violazioni contro il paesaggio e l’ambiente è incessante.

È di pochi giorni fa la scoperta di una mega lottizzazione abusiva operata su duecentoquaranta ettari di aree agricole. Una parte di quei terreni confinano con il costruendo ex ospedale San Raffaele di Olbia.
 

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