La Nuova Sardegna

sangue sulla strada

Tragedia a Ittiri, andavano a 170 all’ora

di Andrea Massidda
Tragedia a Ittiri, andavano a 170 all’ora

Indagato il conducente dell’auto per l’incidente in cui sono morti Andrea Tavera e Carmen Fais. Per Marco Casula anche il sospetto di una manovra azzardata

25 novembre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





ITTIRI. Viaggiava certamente ad altissima velocità, forse a più di 170 chilometri orari, la Renault Clio con a bordo i cinque ragazzi di Ittiri coinvolti nell’incidente sulla Provinciale 55 che collega il piccolo centro del Sassarese con il capoluogo, dove nel famigerato rettilineo di Paulis domenica notte hanno perso la vita gli studenti Andrea Tavera, 19 anni, e Carmen Fais, appena maggiorenne. Ma il sospetto degli investigatori è che chi era al volante, oltre a calcare pesantemente il piede sull’acceleratore, abbia condotto l’utilitaria in modo fin troppo disinvolto, azzardando, magari con la sfrontatezza e l’entusiasmo tipici dei giovani, manovre che poi si sono rivelate fatali.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:regione:1.10369891:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.10369891:1653392801/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

L’inchiesta. Per questo, ieri mattina, il sostituto procuratore di turno Giovanni Porcheddu, titolare dell’inchiesta, ha aperto un fascicolo iscrivendo sul registro degli indagati il ventenne Marco Casula, che stando alle testimonianze raccolte dai carabinieri era alla guida del veicolo. L’ipotesi di reato è di omicidio colposo plurimo e sebbene il ragazzo – ancora ricoverato in ospedale, ma per fortuna in via di dimissioni – abbia negato ogni responsabilità, il magistrato ha disposto che venisse comunque sottoposto all’alcoltest e all’esame tossicologico, così da verificare se all’origine della presunta imprudenza ci sia stato l’utilizzo di sostanze etiliche o stupefacenti capaci di alterare la percezione del pericolo. L’esito delle analisi si conoscerà nei prossimi giorni, mentre le salme di Andrea e Carmen sono state restituite ai familiari ieri pomeriggio .

La dinamica. Nel frattempo i carabinieri della compagnia di Alghero e i colleghi della stazione di Ittiri, ai quali la Procura ha affidato le indagini, stanno pian piano cercando di ricostruire quanto è effettivamente accaduto alle 22.15 di due sere fa sul tratto di strada maledetto. Un compito niente affatto semplice, anche perché, osservata alla luce del sole, la dinamica dell’incidente sembrerebbe molto più intricata e assurda di quanto già inizialmente sia apparsa ai primi soccorritori, tra i quali i sanitari del 118, i vigili del fuoco del comando provinciale e i volontari della compagnia barracellare di Ittiri, che per quattro ore hanno collaborato con i militari per deviare il traffico.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:foto:1.10369912:MediaPublishingQueue2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/foto/2014/11/24/fotogalleria/con-l-auto-contro-un-muretto-a-secco-muoiono-due-giovani-1.10369912]]

L’effetto centrifuga. Da quanto si è appreso i ragazzi erano diretti a Sassari per incontrare alcuni amici e sicuramente nell’auto l’atmosfera era gioiosa. Ma appena imboccato il rettilineo che sta tra l’abbazia di Paulis risalente al XIII secolo e alcuni moderni capannoni della zona industriale, chi era alla guida ha improvvisamente perso il controllo della vettura sbandando verso destra, poi – nel tentativo di correggere la direzione – ha oltrepassato l’intera carreggiata finendo a velocità pazzesca sul cordolo della corsia opposta. A quel punto la Clio ha proseguito il percorso folle per una quindicina di metri, poi si è schiantata sul muretto a secco e, come fosse un razzo, è decollata verso la campagna, arrivando – prima di atterrare – persino a spuntare le cime degli alberi. Roba da film. L’impatto al suolo è stato così violento che la parte posteriore dell’auto si è disintegrata e chi stava seduto nei sedili di dietro, come i poveri Andrea e Carmen (ma anche la diciottenne Alison, ancora grave nel reparto di Rianimazione dell’ospedale civile) è rimasto vittima di una sorta di “effetto centrifuga”. Per questo i loro corpi sono stati ritrovati a circa 80 metri dall’automobile.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:regione:1.10375946:Video:https://video.gelocal.it/lanuovasardegna/locale/schianto-alle-porte-di-ittiri-2-morti-e-3-feriti-gravi/36257/36345]]

Le urla disperate. Dunque, un po’ paradossalmente, ad avere la meglio nel tremendo schianto sono stati proprio i due ragazzi che nell’abitacolo si trovavano davanti, verosimilmente Marco Casula e Rita Tavera, la gemella di Andrea, che se l’è cavata per miracolo con qualche trauma leggero e molta paura, tanto che al pronto soccorso ha preferito andarci con i genitori rifiutando il trasporto in ambulanza. A estrarli dalle lamiere sarebbero stati alcuni automobilisti di passaggio, che – nonostante il buio pesto – dopo aver visto ai lati della strada il muretto a secco sfondato si sono fermati e hanno sentito le urla strazianti e disperate dei tre giovani sopravvissuti. Ieri il luogo dell’incidente sembrava una trincea bombardata. E ai lati della strada c’erano ancora le scarpe da ginnastica di Carmen.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Calcio

E’ il Benevento l’avversario della Torres nei quarti di finale dei playoff

Le nostre iniziative