La Nuova Sardegna

bollette dell'acqua

Abbanoa, un nuovo maxi conguaglio è in arrivo

di Mauro Lissia
Un tecnico al lavoro su un contatore di Abbanoa
Un tecnico al lavoro su un contatore di Abbanoa

Il 18 dicembre all'assemblea dei soci sarà presentata la proposta di fatturare la differenza tra la tariffa applicata nel 2005/2011 e quella concordata con l’autorità nazionale

19 novembre 2014
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SASSARI. Abbanoa prepara la stangata-ter del 2014: dopo i depositi cauzionali per tutti gli utenti del servizio idrico e il conguaglio da 106 milioni complessivi spalmato sulle bollette per i consumi 2012-2013, l’amministratore unico Alessandro Ramazzotti porterà al voto dei soci la proposta di affibbiare un nuovo superconguaglio che riguarda il periodo 2005-2011, calcolato sulla differenza riscontrata tra la tariffa applicata in quegli anni e quella concordata con l’autorità nazionale. 

I conti dettagliati sull’ammontare della nuova gabella saranno illustrati dall’amministratore e dal direttore generale Sandro Murtas all’assemblea del 18 dicembre, quando si dovrà decidere con un voto palese sulla strenna natalizia da destinare ai cittadini sardi. Già oggi però si può fare una stima spulciando i dati dei bilanci, in base ai quali mancherebbero all’appello qualcosa come 400 milioni maturati nell’arco di sei anni. Cifra forse destinata a salire, almeno virtualmente. Ma anche a calare drasticamente, visto che i crediti di questo tipo decadono in cinque anni.

Considerato che dal possibile via libera dell’assemblea alla fase della fatturazione reale si andrà almeno al mese di gennaio inoltrato, i conguagli maturati tra il 2005 e il 2009 risulterebbero prescritti. Resterebbero gli ultimi cinque anni, come dire che l’importo da riscuotere o almeno da mettere in riscossione - e nel bilancio, aspetto fondamentale per l’azienda - oscillerebbe tra i 200 e i 250 milioni.

Nel frattempo gli uffici hanno lavorato alacremente alla fatturazione dei contestatissimi depositi cauzionali: gli utenti hanno ricevuto o riceveranno a breve bollette per complessivi 35 milioni. Si tratta poi di capire quale possa essere la cifra reale che Abbanoa incasserà tra ricorsi, class action annunciate e semplice renitenza al pagamento. L’imperativo è comunque uno solo: ricostruire un bilancio aziendale credibile, con riferimenti a voci attive reali e a crediti esigibili. Niente a che fare con le scritture sgangherate e affollate di vuoti finite negli ultimi anni nelle mani del revisore contabile, dei sindaci e dell’advisor Deloitte & Touche.

 

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