La Nuova Sardegna

Prete sardo dall’altare: «Mi sposo»

Prete sardo dall’altare: «Mi sposo»

Dopo 27 anni di sacerdozio ad Arezzo il carmelitano lascia: mi sono innamorato

13 novembre 2014
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SASSARI. Dopo 27 anni di sacerdozio padre Mario Marchinu, 56 anni, dell'ordine dei carmelitani, sardo di origine ma aretino in tutto il suo cammino vocazionale, lascia l'abito talare e si sposa.

Il parroco della chiesa di Santa Maria delle Grazie, una delle parrocchie più importanti di Arezzo, ha confessato direttamente ai suoi parrocchiani, convocati in chiesa via e-mail per un'assemblea, di essersi innamorato e di aver deciso di cambiare vita, di volersi sposare.

Poche ore prima lo aveva detto all'arcivescovo Riccardo Fontana. Secondo quanto riporta il quotidiano La Nazione, il prete ha spiegato ai parrocchiani di avere un legame affettivo che è cresciuto nel tempo, probabilmente iniziato addirittura da qualche anno, e di fronte al quale ha deciso di dire stop.

Niente ha detto della donna, che non sarebbe comunque una parrocchiana. I fedeli presenti all’annuncio sono rimasti allibiti, qualcuno si sarebbe messo a piangere: nessuno aveva mai sospettato niente. «Certo è un grande dolore», ha detto monsignor Fontana intervistato dal quotidiano toscano, «prima di tutto per aver perso sul piano pastorale un fratello con il quale avevamo condiviso tante iniziative. E al tempo stesso il dolore per non averlo saputo prima, negli anni o mesi nei quali la novità si era affacciata».

Sono tanti nella storia, anche i Sardegna, i casi di preti che dopo tanti anni decidono di lasciare l’abito talare. Normalmente in questi casi si parla di ex-sacerdote sebbene, secondo il canone 290 del Codice di diritto canonico, essendo l'ordinazione un sacramento che conferisce un carattere, la condizione sacerdotale non viene mai perduta: dopo essere stato validamente ricevuto, l'ordine sacro non può mai essere reso invalido.

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