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narrativa

Carofiglio: «Torna Guerrieri ma è molto cambiato»

Carofiglio: «Torna Guerrieri ma è molto cambiato»

ROMA. Sono passati molti anni e l'avvocato Guerrieri è cambiato. Una sua caratteristica, però, resta immutata nel tempo: l'essere poco incline all'autogiustificazione. Gianrico Carofiglio parla così...

13 novembre 2014
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ROMA. Sono passati molti anni e l'avvocato Guerrieri è cambiato. Una sua caratteristica, però, resta immutata nel tempo: l'essere poco incline all'autogiustificazione. Gianrico Carofiglio parla così del suo ultimo libro, “La regola dell'equilibrio” (Einaudi), presentato a Bari. Il capoluogo pugliese, insieme a Lecce, è la città in cui è ambientato il romanzo, che ruota intorno al caso di un magistrato corrotto, ma soprattutto intorno alla maniera in cui il tutore della giustizia si autoassolve dagli illeciti commessi. L'equilibrio, infatti, secondo l'autore, sta nell'essere consapevoli dei propri sbagli e nel non ripeterli inglobando gli errori in un processo di autogiustificazione. Per spiegare meglio cosa intende, Carofiglio cita una frase dei “Fratelli Karamazov” in cui Dostoevskij sostiene che «chi mente a se stesso e crede alle proprie menzogne, a poco a poco smette di capire cosa c'è davvero dentro se stesso e intorno a sè». Un modo di fare che non appartiene all'avvocato Guerrieri: «È questo – spiega Carofiglio – che me lo rende particolarmente simpatico».

Nonostante il ritorno diGuerrieri, impegnato a seguire il caso di corruzione giudiziaria, questa storia «è molto diversa dalle altre» anche perché, assicura Carofiglio, «io rifiuto l'idea della serie». Non quella, però, di inserire nel libro personaggi «che avresti voluto ma non hai mai incontrato». Proprio come la protagonista femminile, Annapaola, «una investigatrice privata dall’aspetto e dai modi mascolini», che si muove «con una moto di grossa cilindrata ed è sempre in compagnia di una mazza da baseball». Della storia Carofiglio non rivela molto, a parte il fatto che, come tra le pagine di altri suoi romanzi, ha inserito «un po’ di sangue e qualche scazzottata». Per una di queste scene, confessa l'autore, «mi sono ispirato a una storica battaglia tra bande del film “I guerrieri della notte”».

L'incontro col pubblicoCarofiglio lo chiude con un «pizzico di narcisismo» ricordando che, qualche giorno fa era a Nairobi a firmare copie di “Testimone inconsapevole”: l'unico libro italiano tradotto in lingua swahili insieme a “Pinocchio”.

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