La Nuova Sardegna

“Sardegna Chi-Ama” in cd con La Nuova

di Sabrina Zedda
“Sardegna Chi-Ama” in cd con La Nuova

Doppio album in edicola dal 18. Marras racconta il concerto

12 novembre 2014
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di Sabrina Zedda

CAGLIARI. Una no-stop di spettacolo durata più di quattro ore, con l’Arena grandi eventi di Sant’Elia, a Cagliari, stracolma e quasi un milione e mezzo di persone incollate davanti alla televisione per la diretta su Rai 3.

La sera del 31 maggio scorso in Sardegna la musica ha compiuto un miracolo: musicisti da ogni dove, e di ogni genere, ma anche scrittori e attori, si sono riuniti (gratuitamente) attorno a “Sardegna Chi_Ama”, la grande serata di beneficenza ideata dal trombettista jazz Paolo Fresu per raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione delle scuole distrutte dal ciclone Cleopatra di sei mesi prima.

Da quell’evento, condotto da Geppi Cucciari e Neri Marcorè, ora nasce il doppio cd “Sardegna Chi-ama” da martedì prossimo, e sino a domenica 23 novembre, in edicola insieme alla Nuova Sardegna al costo di 8,80 euro più il prezzo del giornale. Un doppio cd contenente 27 brani selezionati dallo stesso Paolo Fresu, che condensa in due ore la magia di quella serata, ripercorrendo le performance di artisti come Ornella Vanoni, Ron, Raphael Gualazzi, i Sikitikis, i Tazenda, Piero Marras e altri, accompagnati dall'Orchestra d'archi del Teatro Lirico di Cagliari e da una house band diretta da Celso Valli, curatore degli arrangiamenti per l’evento.

Non è caso che l’uscita di questo nuovo lavoro (concepito per dare con il ricavato un ulteriore aiuto alla ricostruzione) sia prevista per il 18 novembre: la data in cui ricade il primo anniversario della tragica alluvione che in poche ore fece registrare 17 vittime, oltre a ingenti danni materiali, ambientali ed economici in gran parte del nord Sardegna e non solo.

«La memoria ha bisogno di essere rinfrescata. La scelta di far uscire il cd a un anno esatto dalla catastrofe è importante perché aiuta a mantenere il ricordo di un giorno che non si può dimenticare». Così Piero Marras, uno degli artisti protagonisti del grande evento di maggio, e tra quelli presenti nella raccolta, commenta l’iniziativa. Un giorno storico, quel 31 maggio, per il cantautore nuorese che da subito ha accettato la proposta di Paolo Fresu di partecipare: «Guarda, mi sento onorato- gli risposi quando mi telefonò per propormi la cosa – racconta Marras –. Subito passammo una mezzora a parlare dei dettagli. Tanto tempo al telefono proprio io e lui che ci sentiamo così poco, a causa del fatto che Paolo è quasi sempre in giro!». Questo succedeva poche settimane dopo l’alluvione: poi, giorno dopo giorno sino alla data del grande concerto, è stata una continua sorpresa, prosegue Piero Marras.

Con la commozione provata davanti alle tante decine di artisti, italiani e non, che pur presi dai mille impegni hanno voluto fare qualcosa. «Penso ad esempio a Peter Gabriel che un po’ ha adottato la Sardegna- aggiunge Marras- Era impegnato anche lui, eppure ha lasciato un segno pur non essendo fisicamente presente».

In quei giorni c’era un’emozione palpabile, aggiunge il cantautore, ricordando come ognuno si sia dato da fare con totale spirito di abnegazione e professionalità. «Anche Paolo era commosso, impegnato a fare una cosa che si mostrava forse anche più grande di quello che lui stesso pensava. E, nonostante durante il cammino che ci ha portato a quel grande evento abbiamo incontrato qualche difficoltà, il giorno dopo il concerto, guardando lo share di Rai 3, ci siamo detti: guarda un po’ che cosa abbiamo fatto!».

Il suo segnale, in quella serata, Piero Marras l’ha voluto lanciare cantando il brano dal titolo “Quirra”, tratto dal suo ultimo lavoro “Ali di stracci”. «Parla dell’inquinamento nel poligono di Quirra causato dalle esercitazioni militari- va avanti il cantautore- In questo modo volevo con il concerto portare fuori dai confini della Sardegna un problema molto sentito. Ovviamente prima ne ho parlato con Paolo che mi disse: non potevi fare una scelta migliore». E dire che il 18 novembre di un anno fa Piero Marras aveva accolto con un senso impotenza la notizia di quella disgrazia: «Abito in quella zona di Capoterra devastata nel 2008 da un’altra tragica alluvione- ricorda- Così quando sentii del ciclone Cleopatra mi dissi: sta succedendo di nuovo». La risposta della comunità è stata sorprendente, ricorda ancora Marras. «Ci fu un bel segnale di solidarietà, anche in ambito nazionale. Tuttavia avevo anche la consapevolezza che, come spesso accade in questi casi, pian piano tutto poteva entrare nel dimenticatoio. E questo avrebbe significato altre tragedie perché la salute e l’economia sarebbero potute essere spazzate via da un’altra valanga di acqua e fango». Un pensiero riferito soprattutto alla classe politica, quello di Marras, preoccupato per l’atteggiamento di governanti che quasi sembrano non accorgersi di un’Italia dove tutto frana. «Penso a questo e penso al caso di Quirra e dico che davvero è allucinante come per anni e anni sia stato fatto di tutto e tutto nel silenzio di chi ci governa».

Fortuna che c’è la musica, conclude Piero Marras. La musica che, osserva, è stata capace di unire un popolo, i sardi, che spesso hanno difficoltà a dialogare tra di loro. la musica che, aggiunge, riuscendo a far cooperare tutti ha reso possibile il successo della memorabile maratona della solidarietà di maggio.

Un’iniziativa fatta propria dalla Fondazione Banco di Sardegna e organizzata dall’associazione Dromos, che ha permesso di raccogliere fondi da destinare alle vittime dell’alluvione non solo con la vendita dei biglietti, ma anche con le donazioni e ora con il nuovo preziosissimo cd.

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