La Nuova Sardegna

«Per i Rom l’integrazione non c’è»

«Per i Rom l’integrazione non c’è»

Teresa Sulejmanovic: molti di noi vivono isolati e non sanno di avere diritti

30 ottobre 2014
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CAGLIARI. «Pur essendo una Rom, mi sono diplomata con un voto discreto». Teresa Sulejmanovic dice che è raro che una ragazza Rom si diplomi «perché non sono motivate e tendono a rinchiudersi in se stesse. Noi Rom – continua – siamo etichettati come sporchi, ladri e delinquenti. Mi sono sentita guardare in modo diverso fin dalle elementari. L’integrazione non esiste. Integrazione vuol dire vivere a contatto con le altre culture, non cambiare la propria cultura. Molti Rom non sanno neppure di avere diritti, vivono isolati. Bisognerebbe fare corsi di formazione per far conoscere ai Rom i loro diritti, a cominciare dalla casa, dall’acqua corrente, dalle strade asfaltate».

Come Teresa Sulejmanovic, nelle scuole sarde ci sono 5.041 alunni stranieri. Secondo il rapporto statistico sull’immigrazione dell’Unar,negli ultimi anni nell’isola è cresciuto il numero delle famiglie di immigrati che hanno un’occupazione stabile e mandano i loro figli a scuola. Dei 5.041 alunni stranieri (il 2,2 per cento dell’intera popolazione scolastica) 1.658 sono nati in Italia. La maggior parte di questi si concentra alle elementari, frequentate da 1.698 scolari immigrati. Alle medie sono invece iscritti 1.203 studenti provenienti dall’estero, numero che sale a 1.307 alle superiori. In Sardegna, rispetto alla media nazionale, la quota di stranieri che scelgono un indirizzo liceale, che presuppone un proseguimento degli studi a livello universitario, è sensibilmente più elevata – pari al 31,3% – anche se la maggior parte continua a iscriversi a un istituto tecnico, il 34,3%.

«Il dato sull’incidenza dei nati in Italia – si legge nel Rapporto 2014 – sottolinea quanto negli ultimi anni sia aumentata la quota di famiglie straniere che, facendo nascere i propri figli nel paese di accoglimento , hanno stabilizzato la propria presenza nell’isola». In particolare, sebbene gli alunni stranieri incidano tra gli iscritti alla scuola d’infanzia per appena il 2%, tra di essi i nati in Italia rappresentano ben il 69,26%. (f.t.)

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