La Nuova Sardegna

Olbia

Meridiana, l'ad Scaramella telefona al pilota sulla torre

Meridiana, l'ad Scaramella telefona al pilota sulla torre

Il numero uno della compagnia ha chiamato Andrea Mascia che protesta da due settimane su un palo dell'illuminazione

30 ottobre 2014
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OLBIA. Una lunga telefonata alla ricerca del dialogo perduto. Ieri l’amministratore delegato di Meridiana, Roberto Scaramella, ha chiamato dal suo cellulare Andrea Mascia, comandante pilota di lungo corso, da due settimane arrampicato per protesta sulla torre dell’illuminazione nell’aeroporto Costa Smeralda e dall’altro ieri impegnato in uno sciopero della fame. La conversazione è durata più di un’ora e il manager ha provato a convincere in tutti i modi il comandante a scendere dalla torre. Alla fine i due hanno deciso di incontrarsi e parlare, confrontarsi su tutto. L’incontro potrebbe tenersi già nelle prossime ore e Mascia avrebbe chiesto e ottenuto la garanzia di poter ritornare, al termine dell’incontro, sulla torre dove comunque resterebbe a presidiare l’assistente di volo Alessandro Santocchini.

È indubbiamente una svolta clamorosa. Comunque vada il faccia a faccia, resta il peso enorme di una telefonata che ha pochi precedenti (forse nessuno) nella storia delle battaglie sindacali per la difesa dei posti di lavoro. Una mossa a sorpresa che spiazzerà il sindacato, ma che rappresenta anche una mano tesa che in questa vertenza senza fine sposta finalmente l’attenzione sul fattore umano e riporta sulla scena il Negoziato, nell’accezione più nobile del termine.

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Sotto la torre dell’illuminazione, intanto, quella di ieri è stata un’altra giornata di mobilitazione e di solidarietà. I lavoratori in serata hanno scritto una lettera indirizzata all’Aga Khan, nella sua residenza in Francia. Una lettera diretta al cuore del principe, scritta da padri, madri e figli, per sottolineare la «brutalità» dei manager nell’attuazione di un piano di ristrutturazione aziendale. Una iniziativa che sui social network ha subito creato polemiche e dissociazioni tra gli stessi dipendenti Meridiana. In mattinata, gli stessi lavoratori riuniti in assemblea ancora una volta avevano mostrato i muscoli: prima di tutto un appello rivolto alla magistratura, al procuratore di Tempio, Domenico Fiordalisi, titolare delle inchieste che riguardano l’operato della compagnia; poi la prospettiva di una class action contro il taglio degli esuberi ormai imminente. Sul fronte della mobilitazione, intanto, si prepara una nuova assemblea generale ai primi di novembre, mentre il sabato di Ognissanti è in programma un pranzo di solidarietà e di ringraziamento per tutte le persone che in queste settimane di dura battaglia sono rimaste al fianco dei lavoratori.(m.b.)

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