La Nuova Sardegna

TRASPORTI AEREI

Regione: stop alla continuità due. Si punta sulle rotte internazionali

Luca Rojch
L'aeroporto Costa Smeralda di Olbia
L'aeroporto Costa Smeralda di Olbia

Il ministro Maurizio Lupi ritira il decreto che dava vita da lunedì agli oneri sulle tratte minori
L’assessore Deiana: «Tutto concordato. Puntiamo su bandi per creare collegamenti con l’Europa»

29 ottobre 2014
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CAGLIARI La Regione cambia rotta. E guarda sempre più all’Europa per spezzare il suo isolamento. A sorpresa cancella la continuità territoriale aerea per le tratte minori, la ct2. Le risorse saranno utilizzate per creare collegamenti internazionali.

La conferma arriva da un atto formale, un passaggio tecnico. Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha ritirato il decreto che da lunedì imponeva gli oneri di servizio per le rotte tra i tre aeroporti dell'isola e Bologna, Verona, Torino e Napoli. In altre parole doveva scattare dall’inizio della settimana l’obbligo di garantire i voli per questi quattro scali. E veniva imposto il rispetto di un tetto sui prezzi del biglietto e sulla frequenza dei voli. Come già accade per Roma e Milano.

Ma le norme europee e la riflessione del vulcanico assessore ai Trasporti Massimo Deiana hanno portato a dirottare le risorse su un altro obiettivo. I 40 milioni di euro destinati alla ct2 e spalmati su tre anni saranno utilizzati per creare rotte internazionali. «Per questo il ministro, in accordo con la Regione, ha ritirato il decreto – dice l’assessore –, che avrebbe avuto effetti da lunedì.

Pensiamo da tempo a un modello diverso». La nuova continuità. Si deve partire per prima cosa da un nuovo concetto di continuità. Il modello teorizzato per la ct2 è stato bocciato da Bruxelles. «Abbiamo preferito a questo punto fare un tipo di ragionamento differente – spiega Deiana – e che fosse sostenibile a livello comunitario. Puntiamo sulle rotte internazionali. Abbiamo messo a punto alcuni criteri. Per prima cosa non dovranno essere creati doppioni.

Le tratte che già esistono non subiranno la concorrenza di quelle nuove. Saranno messi a punto bandi aperti a tutte le compagnie: low cost e tradizionali». Il modello. Deiana fa capire anche quali saranno i modelli che la Regione adotterà. «Si potrebbe sostenere in alcuni casi la fase di start up di una nuova rotta – continua –. O inserire gli oneri di servizio su tratte messe a bando che richiedono un collegamento per tutto l’anno. La Regione interverrebbe nei periodi dell’anno in cui la domanda è più debole. In questo modo si riuscirebbe ad allungare il servizio anche fuori stagione». In altre parole la Regione potrebbe dare sostegno alle compagnie che mantengono attiva la rotta internazionale tutto l’anno. I tempi. Per vedere i bandi si dovrà attendere almeno la fine del 2014. Ci sono difficoltà burocratiche.

Per prima cosa si deve cambiare la destinazione d’uso dei fondi destinati in bilancio alla ct2. Nello stesso tempo gli uffici dovranno mettere a punto i meccanismi di sostegno alle rotte. Ma lo deve fare senza infrangere i nuovi regolamenti europei. La filosofia. Ma la scelta che fa la Regione è di tipo filosofico. La giunta ha deciso di spezzare l’isolamento della Sardegna, ma lo ha fatto con un occhio verso l’Europa più che verso l’Italia.

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