La Nuova Sardegna

Sassari, risarcita per la morte della gatta investita a Li Punti

di Nadia Cossu
Sassari, risarcita per la morte della gatta investita a Li Punti

La proprietaria riceve 300 euro dall’assicurazione dell’automobilista: c’è “danno d’affezione”

18 ottobre 2014
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SASSARI. La compagnia assicurativa ha riconosciuto l’effettiva esistenza del cosiddetto “danno da perdita dell’animale d’affezione” e ha risarcito di trecento euro la proprietaria di Maya, una gattina investita e uccisa lo scorso 17 luglio mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali nel quartiere di Li Punti, a Sassari. Un caso emblematico quello trattato dall’avvocato Danilo Sedda (abilitato in Spagna e ora nello studio associato di Luigi Pisanu e Ivano Iai) che ha avuto un esito “felice” e forse persino inaspettato grazie all’accordo raggiunto con la compagnia assicuratrice della macchina che quel pomeriggio d’estate – tra via Nigra e via Orecchioni – prese in pieno la povera gatta. «Pur non trattandosi di un animale di razza – ha spiegato il legale – è stata comunque riconosciuta la fondatezza della nostra richiesta di risarcimento basata sul danno d’affezione che sta trovando sempre più spesso riconoscimento anche tra i giudici italiani».

«Il destino ha voluto che quel giorno mio figlio fosse dietro la macchina dell’investitore – racconta Maria Giovanna Brundu, la proprietaria della gattina – e lo ha quindi fermato». Maya era stata scaraventata sul ciglio della strada, era finita sotto un’auto parcheggiata lì vicino. «Stava malissimo – spiega la signora Brundu – aveva il bacino fratturato, la coda amputata, aveva perso tutti i denti. L’abbiamo portata in clinica, è stata operata. Quando l’abbiamo riportata a casa era sempre sofferente, abbiamo passato la notte vicino a lei per imboccarla. Ma non ce l’ha fatta ed è morta il giorno dopo».

Maria Giovanna lo dice chiaramente che il risarcimento è stato chiesto «per una questione di principio. Se mio figlio non avesse fermato la macchina, l’investitore non l’avrebbe soccorsa. Ogni giorno si vedono gatti e cani investiti e abbandonati al bordo della strada». Così hanno prima cercato una trattativa privata con l’investitore soprattutto per via delle tante spese sostenute per il ricovero in clinica, l’operazione e le cure successive. Ma non è andata a buon fine. «E allora ci siamo rivolti all’avvocato che ha contattato la compagnia e chiesto il risarcimento». «Questa tipologia di danno – aggiunge il legale – in altri paesi europei come Inghilterra e Olanda, tradizionalmente molto sensibili agli animali domestici e di compagnia, viene riconosciuta spesso. Anche qualora non si tratti, come nel caso specifico, di un animale di razza». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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