La Nuova Sardegna

Cagliari non ce la fa, per il 2019 l’Europa ha scelto Matera

di Stefano Ambu
Cagliari non ce la fa, per il 2019 l’Europa ha scelto Matera

Il sindaco Zedda: «Questo bellissimo progetto va avanti» Le 5 città sconfitte saranno capitali italiane nel 2015 e 2016

18 ottobre 2014
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CAGLIARI. Sette voti e, soprattutto, tre sillabe che hanno mandato in frantumi il sogno europeo di capitale della Cultura di Cagliari e di tutto quel pezzo di Sardegna che è andata dietro il suo capoluogo. Matera: quando il ministro della Cultura Dario Franceschini ha pronunciato il nome della città dei sassi, il mondo è franato addosso ai circa duecento sostenitori che ieri pomeriggio si erano radunati davanti allo schermo della Galleria comunale per seguire in streaming la lettura del verdetto. Sette voti su tredici.

A rompere gelo e imbarazzo ci ha pensato l'assessore alla Cultura Enrica Puggioni “chiamando” il più sportivo (ha anche la delega dello Sport) degli applausi. Premio di consolazione: Cagliari, insieme a Siena, Ravenna, Lecce e Perugia, sarà capitale italiana della Cultura nel 2015 e 2016. Si tratta di un orientamento che dovrà essere poi confermato dal Consiglio dei ministri.

Obiettivo: non disperdere il gran lavoro delle città che hanno partecipato, combattuto e perso. Resta la soddisfazione di essere tra le prime sei. E di aver superato la prima scrematura tra venti candidate. Nel rush finale le superfavorite erano proprio Cagliari e Matera. Qualche speranza ce l'aveva anche Lecce, mentre Siena, Ravenna e Perugia sembravano proprio tagliate fuori dal totopronostico. Nessuna polemica, ci mancherebbe. «Matera sta lavorando a questo risultato – ha detto l'assessore – da sette anni. Complimenti». Ed è stata sempre Puggioni a consolare chi in lacrime si avvicinava per abbracciarla: «Basta facce depresse, abbiamo fatto un ottimo lavoro. E continueremo a farlo per dimostrare che in Europa nel 2019 ci siamo anche noi. Abbiamo tantissimi progetti, questa città è comunque viva». E poi i complimenti e i ringraziamenti quasi a uno a uno per chi ha partecipato al pomeriggio di attesa e speranza.

Erano in tanti: molti con la maglietta rossa distribuita in questi giorni in tutta la città. E c'era anche una ragazza con una C, sempre rossa, disegnata su una guancia. Poi consiglieri comunali, regionali, rappresentanti delle associazioni. «Bravi i cittadini, i volontari, i sostenitori – ha concluso Puggioni strappando un applauso –, l'Università, i Comuni che ci hanno aiutato. I sardi ci hanno sostenuto in massa nei sondaggi: lo hanno fatto per affetto, non per falsare i risultati».

Un'avventura partita un po' in sordina, ma che poi è diventata una cosa seria con il passare delle settimane. La vera spinta era arrivata con la prima selezione che aveva spazzato via il grosso della concorrenza con colossi come Venezia che, almeno guardandosi intorno alla partenza, facevano davvero paura. Nella corsa finale il capoluogo sardo sembrava aver guadagnato punti e rispetto dopo la visita in città della commissione. Matera, però ha battuto tutti. Le idee e i piani delle città che non hanno vinto comunque andranno avanti.

«Cagliari-Sardegna continua! – si legge nel profilo Facebook del sindaco Massimo Zedda, a Roma durante la lettura della “sentenza” –. Grazie a tutti, ai volontari, ai cittadini, alle altre comunità, agli enti e istituzioni che ci hanno sostenuto. Con loro andremo avanti in questo bellissimo progetto».

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