La Nuova Sardegna

Meridiana, a Roma forse sarà ridotto il numero dei tagli

di Guido Piga
Meridiana, a Roma forse sarà ridotto il numero dei tagli

Oggi vertice al ministero, probabili aperture della società. Dopo l’impegno di Pigliaru sono possibili più voli nell’isola  - VIDEO

17 ottobre 2014
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OLBIA. Il numero dei licenziamenti di Meridiana diminuirà. Stamattina a Roma, al ministero del Lavoro, davanti al ministro padrone di casa (Poletti), a quello dei Trasporti (Lupi), alla Regione, ai sindacati, l’ad della compagnia aerea Roberto Scaramella presenterà un piano industriale riveduto e corretto e meno impattante rispetto ai 1634 esuberi annunciati un mese fa. Una svolta (annunciata), anche se condizionata a due fattori e quindi tutta da perfezionare nei dettagli. La trattativa deve chiudersi in tempi stretti, intanto. E la Regione deve garantire alla compagnia la possibilità di volare sulla continuità territoriale 2, quella sott’accusa dall’Ue; un modo per tenere più aerei (e più dipendenti) in Sardegna.

Il cambio di prospettiva è in parte svelato in una nota dell’azienda dell’Aga Khan: «Meridiana auspica il prosieguo del confronto per raggiungere la migliore soluzione per il futuro dell'azienda e dei dipendenti – c’è scritto -. In queste settimane, l'azienda ha fatto un ulteriore sforzo per individuare interventi integrativi del piano, volti a mitigare gli effetti della procedura di licenziamento sul personale. Meridiana auspica che l'incontro possa offrire gli elementi di rapida condivisione necessari per l'esecuzione del programma secondo i tempi previsti, essendo il tempo un fattore chiave per la ristrutturazione dell'azienda».

Più voli, pensionamenti, ricollocamenti in altre aziende, passaggi di dipendenti ad Air Italy: tutto questo come offerta ai sindacati, davanti al Governo, per far diminuire i licenziamenti. E per dare a chi il lavoro lo perderà dai 4 ai 6 anni di ammortizzatori sociali.

E i sindacati? La linea non cambia, sostenuta anche dal sindaco di Olbia «Servono altri due anni cassa integrazione», ha scritto Gianni Giovanelli. Con due lavoratori per la seconda notte a 30 metri d’altezza su un traliccio («non scenderemo finché non ci sarà una soluzione seria contro i licenziamenti)», con la base che protesta su Facebook («tutti salvi, niente compromessi: #nondevefinirecosì»), le sigle sindacali restano unite in attesa di sentire che cosa dirà Scaramella e con una maxi assemblea già programmata lunedì a Olbia per decidere la linea definitiva.

«Vogliamo un piano industriale per tutto il gruppo, quindi comune a Meridiana e Air Italy; altri due anni di cassa integrazione per preparare il rilancio; nessuna esternalizzazione di servizi» dice Franco Monaco (Cgil). «Esigiamo la presentazione di un piano che preveda l'unificazione di Meridiana e Air Italy e il rilancio di Maintenance; due anni di cassa integrazione spalmati su tutto il gruppo, con la creazione di una lista unica per il personale» dice Gianluca Langiu (Cisl). «Chiediamo un vero piano industriale di crescita, consapevoli che il ridimensionamento ipotizzato dal management non garantirebbe alcun futuro alla compagnia, se non la perdita di altri posti di lavoro; chiediamo alla Regione, sempre propensa a foraggiare le low cost, impegni precisi per il rilancio di una realtà imprenditoriale storica della Sardegna».

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